Elezioni in Moldavia, questo video non mostra dei brogli nel seggio di Parma


Secondo diverse condivisioni Facebook (per esempio qui, qui e qui) un video dimostrerebbe che durante le recenti elezioni in Moldavia sarebbero avvenuti dei brogli. Il filmato in oggetto riguarderebbe, secondo la narrazione, un seggio locato a Parma, destinato ai cittadini moldavi domiciliati nel nostro Paese. Come per il presunto caso veronese si tratta di una fake news.
Per chi ha fretta:
- Un filmato mostrerebbe presunti brogli elettorali durante le elezioni moldave.
- La location riguarderebbe Parma, dove i cittadini moldavi domiciliati in Italia hanno potuto votare.
- In realtà il filmato originale riguarda un seggio elettorale di Yasamal, in Azerbaigian. Le elezioni moldave non c’entrano.
Analisi
Le condivisioni riguardo ai presunti brogli elettorali riportano la seguente didascalia:
Come si svolgono le elezioni in Moldavia sotto la supervisione dell’UE:
La prima foto: In Russia è stato aperto un solo seggio, a Mosca c’è una lunga fila, mentre in Europa centinaia di seggi per i cittadini moldavi sono vuoti e molti sono aperti in piccole città.
La seconda foto: Italia Parma, il seggio vuoto, mezz’ora dopo l’inizio delle elezioni, le urne sono già piene di schede elettorali sconosciute.

Dove sarebbero avvenuti davvero i presunti brogli elettorali
Facendo una semplice ricerca inversa è possibile constatare che i presunti brogli elettorali riguardano un filmato pubblicato lo scorso 29 gennaio da Mikroskop Media. Come spiegato già dai colleghi di Facta, «dal video originale e integrale è possibile notare che la marca temporale non indica che la scena si è svolta a Parma alle 07:31 del 28 settembre 2025, ma al seggio elettorale di Yasamal, in Azerbaigian, intorno alle 14:48 (ora locale). Inoltre, di fianco alle urne elettorali è presente la bandiera dell’Azerbaigian».

Conclusioni
Abbiamo visto che le immagini dei presunti brogli elettorali non c’entrano con la Moldavia, ma con delle votazioni avvenute lo scorso gennaio in Azerbaigian.
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