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Donald Trump e lo shutdown: «Un’occasione per tagliare le spese». E toglie 26 miliardi agli stati Dem

02 Ottobre 2025 - 06:10 Alessandro D’Amato
donald trump shutdown licenziamenti democratici
donald trump shutdown licenziamenti democratici
Tagliati i finanziamenti federali alle attività che riguardano gender e diversità. E stop ai fondi per la metropolitana di New York. Oltre ai tagli ai progetti di energia verde di California e Illinois

Secondo Donald Trump lo shutdown è un’«occasione magnifica» per tagliare spese inutili, rami secchi, sprechi e frodi. «Si possono risparmiare milioni di dollari», dice il presidente degli Stati Uniti su Truth. E la sua amministrazione comincia a portarsi avanti con il lavoro. Tagliando i finanziamenti federali a organizzazioni o governi che sostengono attività legate all’identità di genere o alla diversità. E congelando 26 miliardi di dollari per gli stati a maggioranza democratica. Tra cui 18 miliardi di dollari per progetti di trasporto pubblico a New York. E 8 miliardi di dollari per progetti di energia verde in 16 stati a guida democratica, tra cui California e Illinois.

Trump e lo shutdown

«Licenzieremo tanta gente. Saranno Democratici», aveva detto ieri il presidente dopo lo shutdown. Oltre 150 mila lavoratori dovrebbero lasciare i libri paga federali questa settimana dopo aver accettato un buyout. Si tratta del più grande esodo degli ultimi 80 anni. Decine di migliaia di altri sono già stati licenziati quest’anno. Ma questo è solo l’inizio. Il vicepresidente JD Vance ha fatto sapere che l’amministrazione ha intenzione di licenziare altri dipendenti federali. Così Trump sta ponendo in atto la sua minaccia di approfittare dello shutdown per punire i suoi oppositori. Ed estendere il suo controllo su un bilancio federale che oggi ammonta a 7 mila miliardi di dollari. Il quindicesimo shutdown dal 1981 ha intanto già avuto l’effetto di sospendere la ricerca scientifica e le attività di bonifica ambientale.

I licenziamenti

Intanto 750 mila dipendenti federali hanno ricevuto l’ordine di non lavorare. Il Dipartimento per gli Affari dei Veterani ha dichiarato che avrebbe provveduto alle sepolture nei cimiteri nazionali, ma non avrebbe eretto lapidi né tagliato l’erba. I precedenti shutdown non hanno portato a licenziamenti permanenti. Il principale esponente democratico del Senato, Chuck Schumer, nativo di New York, ha affermato che Trump «sta usando il popolo americano come pedine, minacciando di infliggere danni al Paese come ricatto». Il senatore repubblicano Thom Tillis si è detto preoccupato per il congelamento dei fondi per le infrastrutture di New York.

La maggioranza al Senato

I repubblicani di Trump detengono una maggioranza al Senato di 53 a 47. Ma hanno bisogno del sostegno di almeno sette dei democratici di Schumer per raggiungere la soglia di 60 voti della Camera per le leggi di spesa. Sul fronte dei finanziamenti governativi la questione riguarda 1,7 trilioni di dollari per le operazioni delle agenzie, pari a circa un quarto della spesa annuale. Gran parte del resto è destinata ai programmi sanitari e pensionistici e al pagamento degli interessi sul crescente debito di 37,5 trilioni di dollari.

Il gender

Secondo Politico il taglio dei finanziamenti federali per il gender servirà ai repubblicani per fermare la promozione dell’aborto all’estero. L’amministrazione taglierà anche i programmi per i transgender e quelli per combattere la discriminazione razziale. Il divieto colpirà le Ong, i governi stranieri e i programmi delle Nazioni Unite. Un funzionario del Dipartimento di Stato ha detto a Reuters che la sua agenzia «continua a promuovere la politica estera American First del Presidente Trump». E che «amplierà la portata della politica per garantire che ogni centesimo di assistenza estera statunitense dia priorità ai valori americani, non all’agenda woke».

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