Ucciso da un drone un fotoreporter francese, l’agguato russo contro Antoni Lallican e un collega ferito nel Donbass


Il fotoreporter francese Antoni Lallican, 37 anni, è stato ucciso questa mattina in un attacco con un drone nel Donbass, nell’Ucraina orientale. L’Unione Nazionale dei Giornalisti, il principale sindacato di categoria in Francia, ha riferito che il collega stava realizzando un reportage a circa quindici chilometri dalla linea del fronte, a Kurylivska. Lallican, aggiungono, «documentava le conseguenze della guerra e ha condotto un lungo lavoro a fianco degli abitanti del bacino minerario del Donbass». Hans Lucas, l’agenzia per cui lavorava il fotoreporter, ha precisato che Lallican si era già recato in Ucraina diverse volte dall’inizio del conflitto. Secondo la Federazione Europea e Internazionale dei Giornalisti nello stesso attacco è rimasto ferito anche un giornalista ucraino, Heorgiy Ivanchenko.
Il primo giornalista ucciso in Ucraina da un drone
«È la prima volta che un giornalista viene ucciso da un drone in Ucraina», ha dichiarato l’Unione Nazionale dei Giornalisti, aggiungendo che «le circostanze dell’incidente sono ancora in fase di accertamento». Secondo il sindacato, sia Lallican che Ivanchenko indossavano la scritta “Press” sui loro indumenti protettivi. Nel corso degli anni, i lavori di Lallican erano stati pubblicati su numerosi media, tra cui Le Monde, Le Figaro, Libération, Die Welt, Le Temps, e La Presse. A gennaio aveva vinto il Premio Victor Hugo 2024 per la fotografia impegnata per il suo avvincente reportage Soudain, le ciel s’est assombri, dedicato alla guerra in Ucraina. Secondo le due federazioni sindacali internazionali, Efj e Ifj, con Lallican sono 17 i professionisti dei media uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa.
Foto: Instagram