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Meloni scommette su Trump per la pace a Gaza: «l’Italia è pronta a fare la sua parte»

04 Ottobre 2025 - 09:41 Alba Romano
giorgia meloni donald trump
giorgia meloni donald trump
La premier appoggia il piano della Casa Bianca e prepara un viaggio a Washington a metà ottobre. Roma punta a un ruolo nella fase di stabilizzazione, anche con l’invio dei Carabinieri

«La priorità è giungere a un cessate il fuoco che conduca all’immediato rilascio di tutti gli ostaggi. L’Italia rimane pronta a fare la sua parte». Con queste parole, affidate a un post su X, Giorgia Meloni ha espresso il proprio sostegno agli sforzi di Donald Trump per ristabilire la pace in Medio Oriente. La premier segue con «grande attenzione» gli sviluppi della crisi nella Striscia di Gaza e si schiera apertamente a favore del piano promosso dal presidente americano, considerandolo – nelle sue parole di pochi giorni fa – «una speranza per porre fine alla guerra e alla sofferenza della popolazione civile palestinese».

La missione negli Stati Uniti e l’incontro con Trump

Il sostegno politico potrebbe presto trasformarsi in iniziativa diplomatica concreta. Tra il 16 e il 18 ottobre – come riporta La Repubblica – Meloni sta valutando una missione a Washington per partecipare alla cena di gala organizzata dalla National Italian American Foundation (NIAF), la potente lobby degli italo-americani che celebra i suoi cinquant’anni. All’evento è atteso anche Trump, e proprio questa potrebbe essere l’occasione per un nuovo faccia a faccia tra i due leader. La premier punterebbe a garantire all’Italia un posto nel “board” internazionale che dovrebbe accompagnare la transizione di Gaza.

Il ruolo dell’Italia nella fase post-bellica

L’ipotesi allo studio a Washington è che Roma possa contribuire alla forza internazionale di stabilizzazione prevista nel piano di Trump. In particolare, si discute dell’impiego dei Carabinieri, da sempre apprezzati a livello internazionale per le loro capacità di polizia in contesti di crisi. L’ex direttore della Cia David Petraeus li ha definiti i «Michael Jordan della polizia internazionale», mentre l’ambasciatore americano in Israele, Mike Huckabee, ha anticipato che «non solo saranno i benvenuti, ma immagino che gli verrà chiesto di far parte della missione».

Tempi e incognite della missione

I dettagli della trasferta non sono ancora definitivi. Il calendario della NIAF prevede la cena di gala il 18 ottobre, ma Trump dovrebbe rientrare in Florida già nel fine settimana, come sua consuetudine. Per questo, Meloni potrebbe anticipare la partenza al 15 ottobre, incontrare il presidente il 16 alla Casa Bianca, restare a Washington il giorno successivo e poi partecipare alla serata conclusiva.

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