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Se si inviano video di Onlyfans ad altri si commette il reato di revenge porn

07 Ottobre 2025 - 07:52 Alba Romano
cassazione onlyfans revenge porn
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La decisione della Cassazione su una storia di Pavia

Inviare ad altri foto e video di Onlyfans comprati configura il reato di revenge porn. Se chi li ha li diffonde senza il consenso del creator. A deciderlo è la quinta sezione penale della Corte di Cassazione. «Il consenso espresso dalla persona ritratta al momento della condivisione (nel caso di specie, a pagamento) è circoscritto alla facoltà di visualizzazione del solo destinatario del contenuto», spiegano i giudici della Suprema Corte secondo quanto riporta Il Messaggero.

La storia

Il processo su cui si è espresso il Palazzaccio riguarda tre amici. Tutto si svolge tra febbraio e ottobre 2021, in pieno lockdown. Lei si iscrive a Onlyfans e pubblica le sue immagine. Nella prima fase della vicenda emerge dagli atti che «fosse consapevole e consenziente – si legge nella sentenza – alla condivisione delle immagini nella ristretta cerchia del rapporto “a tre” creatosi sulla piattaforma Onlyfans con l’imputato» e con un altro ragazzo «amico di entrambi, nonché vicino di casa della vittima». Ma proprio a ottobre 2021 «un video a contenuto sessualmente esplicito, che riprendeva la donna mentre compiva un atto di autoerotismo», viene inviato tramite Whatsapp dall’imputato a «un soggetto estraneo al rapporto “a tre”», senza il consenso della vittima.

2 febbraio 2021

Lei il 12 novembre lo querela. La procura di Pavia chiede il rinvio a giudizio per il reato di revenge porn. Lui scegli il rito abbreviato e il gup del Tribunale pavese lo condanna alla pena di 5 mesi e 10 giorni di reclusione, 2.400 euro di multa e al risarcimento dei danni da stabilirsi in sede civile. Ma la Corte d’Appello di Milano il 17 ottobre 2024 riforma la sentenza di primo grado dichiarando di «non doversi procedere per tardività della querela». Perché secondo i giudici la mancanza del consenso della vittima alla diffusione del video erotico di cui era protagonista è riferibile al momento in cui l’aveva inviato inizialmente al suo amico, e quindi al 2 febbraio 2021.

La Cassazione

La Cassazione invece individua il momento del reato quando «il video è uscito dal ristretto circuito di condivisione “a tre” ed è stato inviato dall’imputato a un ulteriore uomo suo amico, all’insaputa della vittima». Poi ribadisce che il reato di revenge porn è applicabile anche per Onlyfans, «che non permette contrattualmente agli utenti il download dei file ricevuti da chat privata di un altro utente della stessa piattaforma». Per questo il filmato in questione è stato «acquisito con la tecnica della registrazione dello schermo», concludono i giudici.

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