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Nobel per la Letteratura all’ungherese Lazlo Krasznahorkai: «Ha trovato la via di uscita in mezzo al terrore dell’apocalisse»

09 Ottobre 2025 - 13:43 Alba Romano
Lazlo Krasznahorkai nobel letteratura
Lazlo Krasznahorkai nobel letteratura
Nei suoi romanzi, che già gli sono valsi diversi riconoscimenti, il 71enne parla di un mondo che cade a pezzi e dell'uomo che deve scendere a patti con la realtà

È lo scrittore ungherese Lazlo Krasznahorkai a vincere il premio Nobel per la Letteratura 2025. Lo scrittore ungherese, 71 anni, è stato premiato «per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte». Nei suoi romanzi, che già gli sono valsi il Man Booker Prize nel 2015 e la finale del Premio Strega europeo nel 2017, l’autore ha affrontato di petto la questione della «disintegrazione del mondo moderno», inteso come collasso della società e lotta dell’essere umano contro il caos e l’isolamento. E ha parlato della forza risolutrice e «irresistibile» della debolezza e della gentilezza.

Chi è Lazlo Krasznahorkai

Nato a Gyula in Ungheria nel 1954, Lazlo Krasznahorkai è autore di numerosi romanzi e raccolte di racconti. Tra i più noti Satantango, da cui l’monimo film di Béla Tarr della durata di oltre 7 ore, Melancolia della resistenza, Il ritorno del Barone Wenckheim, Guerra e guerra e Seiobo è discesa quaggiù. Krasznahorkai parla di mondi brutali ma belli, dove la salvezza è lontana e la speranza è ridotta a un lumicino. Dove è il male a farla da padrone, ma dove una via di uscita c’è sempre. Parla della fine del mondo, della perdita di significato e del tumulto interiore che tormenta ognuno di noi.

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