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La Regione Veneto darà ai cacciatori 3 euro per ogni nutria uccisa. Gli animalisti: «È un piano di contenimento trasformato in massacro»

09 Ottobre 2025 - 16:35 Ugo Milano
nutrie
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Previsti anche rimborsi chilometrici e per le cartucce. L'Oipa chiede di ritirare il provvedimento e lavorare sulla prevenzione

Il Veneto ha dichiarato guerra alle nutrie. È in corso fino a dicembre una campagna di abbattimento e la Regione ha annunciato che darà 3 euro ai cacciatori per ogni roditore eliminato. Il rimborso sugli animali uccisi si aggiunge ad altre tipologie già previste nel piano di abbattimento, come i rimborsi chilometrici e quelli per le cartucce. Le modalità dell’operazione hanno già sollevate le proteste degli attivisti, che hanno condannato l’iniziativa e chiesto di ritirare il provvedimento.

I rischi connessi alla presenza delle nutrie

Originaria del Sudamerica e introdotta in Europa per la produzione di pellicce (il pregiato “castorino”), la nutria è uno degli animali più infestanti. Il suo habitat prediletto sono le aree vicino ai corsi d’acqua, dove scava lunghi cunicoli che utilizza come tane. Per questo motivo, «la sua presenza – si legge nella delibera regionale – sta arrecando notevoli danni al territorio, alle attività antropiche, alla rete idrica, con possibile aumento dei casi di dissesto idrogeologico e forte impatto negativo sull’ambiente, dovuto all’indebolimento causato dalle tane che le nutrie scavano, che favorisce gli smottamenti e i cedimenti degli argini, aumentando il rischio di alluvioni e allagamenti».

Il rimborso previsto per i cacciatori

Da qui la necessità di fare affidamento sui cacciatori per ridurre la popolazione di nutrie. La Regione ha spiegato le modalità del rimborso: per ogni uscita, ciascun «controllore» dovrà indicare la data ed il numero dei capi abbattuti e il numero delle cartucce utilizzate. Trattandosi di un “servizio” alla comunità, ogni cacciatore beneficerà di un rimborso che sarà calcolato in base alla spesa sostenuta per lo svolgimento dell’attività: cartucce utilizzate, carburante, dispositivi di protezione individuale, spese di funzionamento, assicurazione, spese per licenze di caccia, quote associative, spese per rinnovo del porto d’armi.

L’invito dell’Oipa a lavorare sulla prevenzione

Ma è il rimborso di 3 euro per ogni nutria abbattuta che più di tutto ha attirato alla Regione le proteste dell’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), che ha parlato di «un piano di contenimento di una specie considerata invasiva trasformato in un vero e proprio massacro». L’Oipa ha chiesto alla Regione Veneto di ritirare il provvedimento, lavorando piuttosto su progetti di prevenzione, come fatto a Parma, dove una colonia è stata censita, sterilizzata e lasciata libera di vivere in un luogo controllato. «Tramite strategie mirate di sterilizzazione e monitoraggio, è stato possibile concedere uno spazio protetto a questi animali, evitandone la soppressione cruenta», spiega Alessandro Piacenza, consigliere nazionale dell’organizzazione. «La colonia viene monitorata e gli interventi sulla gestione avvengono in modo etico ed efficace, garantendo un equilibrio tra la presenza delle nutrie e la sicurezza del territorio».

Foto copertina: ANSA/PAOLO SALMOIRAGO

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