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S&P conferma il rating dell’Italia a BBB+ con outlook stabile: «Fiducia nella gestione del debito pubblico»

10 Ottobre 2025 - 22:40 Cecilia Dardana
Dopo Fitch, anche Standard & Poor’s mantiene fiducia nella tenuta dei conti pubblici italiani

L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha confermato il giudizio sull’Italia a “BBB+” con outlook stabile, segnalando fiducia nella capacità del Paese di mantenere una traiettoria di bilancio sostenibile. La decisione è stata pubblicata sul sito ufficiale dell’agenzia nella serata di venerdì. S&P aveva già alzato il rating dell’Italia ad aprile, passando da “BBB” a “BBB+”, grazie – spiegava allora l’agenzia – alla «stabilità politica e alla continuità nelle politiche di bilancio». La conferma di oggi consolida quella valutazione, nonostante il rallentamento economico europeo e le tensioni sui conti pubblici. Secondo gli analisti, la decisione riflette una fiducia prudente nella gestione del debito pubblico, che resta tra i più alti dell’Eurozona, ma anche nei segnali di tenuta del sistema produttivo e nella capacità del governo di contenere il deficit.

Il quadro delle altre agenzie: Fitch promuove, Moody’s attende

La conferma di S&P arriva a poche settimane dalla revisione di Fitch, che il 19 settembre ha a sua volta alzato il rating dell’Italia a “BBB+”, con outlook stabile, citando «una maggiore fiducia nella traiettoria di bilancio» e una riduzione dei rischi di instabilità politica. Ora l’attenzione si sposta su Moody’s, che a maggio aveva mantenuto il rating a “Baa3”, appena un gradino sopra il livello “junk” (spazzatura), ma aveva migliorato l’outlook da stabile a positivo. La nuova valutazione di Moody’s è attesa il 21 novembre, e sarà l’ultima grande revisione dell’anno.

Segnali incoraggianti per i mercati

La decisione di S&P è accolta positivamente dai mercati, che temevano un possibile peggioramento del giudizio dopo le recenti tensioni sul bilancio europeo. Il mantenimento dell’outlook stabile indica che, secondo l’agenzia, non sono attesi rischi immediati né sul piano della crescita né sulla sostenibilità del debito, a condizione che il governo prosegua con una politica fiscale «responsabile». Gli osservatori vedono nella conferma un segnale di continuità: l’Italia resta sotto la lente delle agenzie, ma per ora evita ogni scenario di downgrade e consolida il ritorno di fiducia guadagnato negli ultimi mesi.

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