L’Africa va alla guerra contro i colossi del rating: pronta l’agenzia per sfidare Fitch, Moody’s e S&P


L’Unione Africana non ne può più delle agenzie di rating americane. E glielo ha fatto sapere. A far deflagrare lo scontro, all’inizio di giugno, è stato il taglio da parte di Fitch del rating dell’African Export-Import Bank, degradata senza troppi complimenti al livello BBB-, appena un gradino sopra la valutazione di «spazzatura». Peccato che, hanno protestato con veemenza dall’Unione Africana, gli “esperti” di Fitch abbiano preso lucciole per lanterne, equivocando completamente le operazioni finanziarie e perfino la natura stessa di quell’istituto. In buona o in cattiva fede, molti dirigenti del continente si chiedono? La vicenda in realtà, scrive oggi in un approfondimento Il Sole 24 Ore, è solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di rabbia e lamentele.
L’agenzia di rating «made in Africa»
Non è un mistero che i colossi del rating – tutti americani – siano visti con un misto di sospetto e terrore da governi e istituzioni finanziarie di mezzo mondo. In Africa si punta il dito in particolare contro un presunto bias delle agenzie di rating contro le istituzioni e operazioni finanziarie di quel continente. Lo chiamano African Risk Premium: come a dire che i governi africani devono sobbarcarsi costi maggiori d’indebitamento solo perché sono visti male dalle agenzie che guidano le scelte degli investitori. L’Unione Africana anche per questo ha da mesi in cantiere un progetto per tentare di spezzare l’oligopolio di Fitch, S&P e Moody’s. È in rampa di lancio infatti la prima agenzia di rating made in Africa. Si chiamerà African Credi Rating Agency e potrebbe aprire i battenti già il prossimo settembre, con l’obiettivo di emettere le prime valutazioni sul debito tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Anche sulle su chances di successo anche in Africa, scrive sul Sole Alberto Magnani, c’è chi nutre più di un dubbio.
Foto di copertina: Ansa/Epa – Justin Lane