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La storia del pilota automobilistico accusato di stupro nella villa di Schumacher

15 Ottobre 2025 - 18:52 Alba Romano
stupro villa schumacher
stupro villa schumacher
L'imputato, un caro amico del figlio di Michael Schumacher, soggiornava nella casa di famiglia a Gland. Avrebbe abusato di un'infermiera

Un’infermiera sarebbe stata violentata nella tenuta di Schumacher a Gland nel 2019. La vittima ha sporto denuncia due anni dopo la presunta aggressione e ora l’uomo, un pilota automobilistico, vicino a Mick , figlio del campione “Schumi”, rischia il carcere. La vicenda è stata sollevata dal quotidiano svizzero 24heures.

L’unico collegamento al caso della famiglia del campione di Formula 1, in vita ritirata e con condizioni di salute riservatissime dopo l’incidente sugli sci nel 2013, è il teatro dell’aggressione: la dimora nel Canton Vaud. La famiglia, riporta il quotidiano, non è coinvolta nel procedimento penale. E non è stata invitata a commentare il caso. Non sono nemmeno stati ascoltati dal procuratore Xavier Christe.

Chi è la vittima e il pilota di monoposto

La vittima, trentenne, lavorava nella proprietà di Schumi. Faceva parte dell’équipe medica che prestava assistenza in loco all’atleta. L’imputato è invece un cittadino australiano sulla trentina, pilota di monoposto. Relativamente sconosciuto, spiega il quotidiano, è stato sospeso per doping. All’epoca dei fatti frequentava il figlio del campione, Mick Schumacher. I due correvano sugli stessi circuiti. E spesso aproffittava dell’ospitalità del collega durante le gare europee.

La partita a biliardo, i cocktail

Secondo quanto denunciato dall’infermiera nella tarda serata del 23 novembre 2019, la vittima e il suo presunto aggressore si sono incrociati nella sala da biliardo degli Schumacher. Davanti agli inquirenti, il giovane pilota ha affermato che non si trattava della prima volta. Ha parlato di un rapporto amichevole e ha specificato di essersi baciati una volta durante una serata in un club di Ginevra. L’infermiera ha invece negato un rapporto stretto. Quella sera, a fine turno, ha raggiunto alcuni colleghi e il ragazzo al tavolo di biliardo. Ma oltre alla partita il gruppo ha anche bevuto diversi cocktail. L’infermiera, accusando un certo malessere, è stata accompagnata in una stanza privata, riservata al personale, durante i turni notturni.

L’abuso in stanza

Date le sue condizioni, un fisioterapista e l’imputato hanno optato per portarla a letto. La sdraiarono «senza spogliarla», si legge nell’atto d’accusa, sottolineando che si era addormentata. Lasciarono la luce accesa in bagno e poi uscirono dalla stanza. Poco dopo, il giovane pilota, che alloggiava in una stanza adiacente, sarebbe tornato sul posto e avrebbe abusato della donna due volte. I restanti colleghi affermano di non aver visto né sentito nulla di anomalo quella sera.

Il giorno dopo l’infermiera si sveglia, in preda ai postumi della sbornia. Non ricorda nulla. Ma trova alcuni indizi che fanno pensare al peggio. Ne parla via sms con il pilota stesso (la conversazione è agli atti), e capisce. Chiede di non avvicinarla mai più. E cerca di andare avanti. Decide di tenere per sé questa brutta storia, di non raccontarla alla famiglia Schumacher, per paura di perdere il lavoro. Ma poi, due anni dopo, non lavorando più per i Schumacher, presenta denuncia, nel gennaio 2022 e il procedimento parte.

Il processo sotto una cattiva stella

Secondo quanto ricostruito da 24heures arrivare a una condanna in questi casi è difficile, specialmente davanti ai numerosi rinvii delle udienze. Anche perché l’imputato, spiegano, risulterebbe irreperibile negli ultimi mesi. Nonostante avesse collaborato durante le indagini. Nel 2024 aveva raggiunto la Svizzera per essere interrogato. E in quell’occasione ammise di avere avuto una relazione consensuale. Contattati dalla testata, gli avvocati delle parti, Patrick Michod per la vittima e Luc Vaney per il presunto autore, hanno rifiutato di rilasciare dichiarazioni.

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