La consigliera regionale si gira una canna in aula: la protesta per solidarietà con le aziende della canapa – Il video


Sebbene l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Piemonte abbia verificato – non è chiaro in che modo – che non si trattava di una vera canna, la protesta di Sarah Disabato non è di certo passata inosservata. Mentre il presidente di turno, il leghista Fabio Carossi, la richiamava alla buona educazione, la consigliera, capogruppo del Movimento 5 Stelle, ha preso una cartina lunga, l’ha riempita di cannabis light e l’ha arrotolata (in gergo si dice “rollata“) sui banchi dell’aula.
La protesta di Disabato in aula
«Io oggi mi posso autodenunciare», comincia Sarah Disabato in aula. «Oggi sono provvista della famosa infiorescenza a base di Cbd e siccome sono certa di non drogarmi in questo momento io decido di procedere tranquillamente». A queste parole la donna comincia a riempire lo spinello, mentre il presidente dell’aula le chiede di fermarsi. Dopo qualche secondo di provocazione, la consigliera ammette il vero motivo del suo gesto: «Facciamo perdere ancora un po’ di tempo alle forze dell’ordine che anzichè occuparsi della sicurezza del territorio vanno dalle aziende, dalle imprese e dagli imprenditori». Poi l’appello: «La Regione Piemonte dovrebbe agire per tutelare degli imprenditori che oggi si trovano in forte difficoltà».
Le difficoltà del settore della canapa in Piemonte
Con la sua “azione dimostrativa”, la pentastellata ha cercato di portare l’attenzione dei colleghi sulle «vessazioni a cui sono sottoposte le imprese della filiera della canapa» a causa del Decreto sicurezza diventato legge lo scorso giugno. Il riferimento è all’articolo 18 della norma, che ha introdotto il divieto di tutte le attività legate ai fiori di canapa, senza distinguere tra usi leciti e illeciti. Prima del provvedimento, il settore in Piemonte stava crescendo ed era arrivato a contare poco meno di un migliaio di posti di lavoro. La criminalizzazione in materia di cannabis, peraltro, è ancora argomento di discussione. Come ha ricordato Disabato: «La Procura della Repubblica ogni volta archivia questi reati perché non sussistono, la legge ha incentivato l’imprenditoria in questo settore».
Il giudizio del presidente del Consiglio regionale
Davide Nicco, il presidente del Consiglio regionale, ha bocciato l’iniziativa bollandola come «inopportuna e riprovevole in una sede istituzionale, per il messaggio ambiguo che idealmente trasmette soprattutto ai più giovani». Nicco ha anche aggiunto che «le istituzioni devono essere luoghi di responsabilità, non di spettacolo». Forse per rassicurare tutti sull’accaduto, l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha poi fatto sapere che la sostanza portata in aula non era di tipo stupefacente, anche se non è chiaro come sia avvenuto l’accertamento.