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Sardegna, caso Todde: la Corte costituzionale annulla la dichiarazione di decadenza

15 Ottobre 2025 - 17:31 Sofia Spagnoli
alessandra todde decisione consulta decadenza
alessandra todde decisione consulta decadenza
L'ultimo match si terrà il 21 novembre quando i giudici della Corte d'Appello di Cagliari dovranno esprimersi sulla sentenza del tribunale civile di Cagliari

[L’articolo è stato aggiornato in seguito ad una segnalazione] Il collegio regionale di garanzia elettorale (cioè l’organo istituito presso la Corte di appello per valutare le spese elettorali dei candidati, presieduto dal presidente della Corte d’appello) ha esorbitato dai propri poteri pronunciandosi sulla decadenza della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, in ipotesi non previste dalla legge come cause di ineleggibilità. E quindi è inammissibile il conflitto di attribuzione sollevato dalla Regione Sardegna in relazione alla sentenza del tribunale di Cagliari che ha rigettato il ricorso di Alessandra Todde contro l’ordinanza-ingiunzione del collegio di garanzia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale, con le sentenze numero 148 e 149, pubblicate oggi.

La decadenza

Il collegio ha esorbitato dai propri poteri, cagionando una menomazione delle attribuzioni costituzionalmente garantite alla Regione Sardegna. La Corte mette nero su bianco che che non spettava allo Stato e, per suo conto al Collegio di garanzia affermare, nella motivazione dell’ordinanza impugnata, che «si impone la decadenza dalla carica del candidato eletto» e disporre «la trasmissione della presente ordinanza/ingiunzione al Presidente del Consiglio Regionale per quanto di competenza in ordine all’adozione del provvedimento di decadenza di Todde Alessandra dalla carica di Presidente della Regione Sardegna».

Tutti i passaggi

Tutto parte da un’ordinanza-ingiunzione del Collegio di garanzia elettorale regionale, emessa a gennaio, che segnalava presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese per la campagna elettorale di febbraio 2024, dopo la quale Todde è stata eletta governatrice. Il 27 gennaio la difesa di Todde ha presentato ricorso al Tribunale di Cagliari, chiedendo la sospensiva immediata e l’annullamento del provvedimento. Ma il 28 maggio 2025 il Tribunale ha respinto il ricorso, confermando la decadenza disposta dal Collegio. A questo punto, il testimone è passato alla Corte Costituzionale, che si è pronunciato proprio oggi.

L’ultimo step il 21 novembre

Ma la Corte costituzionale è solo il primo tempo della partita giudiziaria d’autunno sul futuro della Presidente Todde. La governatrice ha depositato appello contro la sentenza del 28 maggio. L’ultimo match si terrà il 21 novembre prossimo quando i giudici della Corte d’Appello di Cagliari dovranno esprimersi sulla sentenza del tribunale civile di Cagliari, che la ha già dichiarata decaduta. Se verrà considerato inammissibile il ricorso, allora si procederà con lo scioglimento dell’Assemblea, e di conseguenza, con le elezioni anticipate. Un brutto colpo per il centrosinistra.

Cosa viene contestato a Todde

Il procedimento nasce da diverse contestazioni che sono state sollevate dal Collegio di garanzia elettorale a Todde. Contestazioni che fanno emergere una gestione “casalinga” delle spese riferite alla campagna elettorale del 2024. Per esempio:

  • Nel rendiconto firmato da Ettore Licheri risultano 90.570 euro di finanziamenti e 90.629 euro di spese, in gran parte provenienti da donazioni del M5S nazionale (55.000 euro) e del Pd (18.000 euro), oltre a versamenti personali di esponenti come Licheri e Appendino. Tuttavia, non è chiaro se quelle cifre si riferiscano esclusivamente alla candidatura di Alessandra Todde o anche alla campagna dei candidati consiglieri sostenuti dal Movimento, poiché tutte le entrate e le uscite sono intestate al comitato elettorale del M5S.
  • Non è stato nominato il cosiddetto mandatario, ovvero il garante che a norma di legge si fa carico di tutti gli atti legati alla campagna.
  • Non è stato aperto un conto dedicato alla campagna: Todde ha usato il proprio conto personale, e non è chiaro dove siano finiti i fondi raccolti tramite Paypal.
  • E’ stata allegata solo una lista dei movimenti bancari, non l’estratto conto completo, impedendo di identificare i donatori fino a 30mila euro.
  • E’ stato omesso il deposito di una fattura relativa all’uso di corrente elettrica e della sede della campagna, che non risulta presente nel cassetto fiscale.

La prima presidente di Regione pentastellata

Alessandra Todde è presidente della Sardegna dal 20 marzo 2024 e la prima presidente di regione del Movimento 5 Stelle, La sua elezione era stata elevata a “modello” per il centrosinistra, perché ha segnato la nascita di una nuova coalizione: il campo largo. La maxi alleanza che ha riunito forze politiche della stessa area, ma distanti, come Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Un modello che, pur tra alti e bassi, è stato riprodotto con successi e insuccessi in altre tornate elettorali, sia a livello regionale che locale. Così Todde, un anno fa, venne eletta non solo con il sostegno del Movimento 5 Stelle – il suo partito di origine – ma anche del Pd, Avd, DemoS, Psi, Fortza Paris, i Progressisti e vari movimenti di sinistra, come Orizzonte Comune e Sinistra Futura. Ora c’è da capire se quel fronte compatto reggerà.

I commenti della politica

In seguito alla decisione della Consulta, la politica si è divisa nei commenti. «Accogliamo con grande soddisfazione la sentenza della Corte Costituzionale, che mette la parola fine a mesi di polemiche e tentativi di delegittimazione da parte della destra in Regione Sardegna», ha dichiarato Marco Meloni del Pd.  Più critico Paolo Truzzu, Fratelli d’Italia, che spiega che le sentenze «riconoscono gli errori che ha fatto la presidente, la Corte Costituzionale poi dà un giudizio sulla decadenza rinviando tutto al Tribunale civile». «Oggi la Corte Costituzionale si è espressa. E noi continuiamo ad andare avanti, a lavorare a testa alta, con ancor più energia e determinazione con un solo obiettivo in mente: il bene della Sardegna», ha concluso, per ora, la stessa Alessandra Todde.

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