Nicolas Sarkozy entra in carcere: «Sono innocente, è uno scandalo giudiziario» – Il video
Nicolas Sarkozy è entrato questa mattina nel carcere parigino della Santé per iniziare a scontare la pena inflitta lo scorso mese dal Tribunale penale di Parigi. L’ex presidente francese, 69 anni, è stato condannato a cinque anni di reclusione – due dei quali senza sospensione – per il presunto finanziamento libico della sua campagna elettorale del 2007. È la prima volta nella storia della Quinta Repubblica che un ex capo di Stato francese viene incarcerato. L’ex presidente ha lasciato la sua abitazione nel XVI arrondissement intorno alle 9:30 di martedì 21 ottobre, mano nella mano con la moglie Carla Bruni, salutando un centinaio di sostenitori riuniti fin dall’alba. Tra applausi, cori e una Marsigliese intonata davanti al portone di casa, Sarkozy si è limitato a salutare la folla senza rilasciare dichiarazioni.
Il tragitto verso il carcere e il post su X di Sarkozy
Durante il tragitto verso la prigione, ha pubblicato un messaggio su X proclamando la propria innocenza: «Non è un ex presidente della Repubblica quello che viene rinchiuso oggi, ma un uomo innocente», ha scritto. «Da più di dieci anni subisco questa via crucis giudiziaria. Continuerò a denunciare questo scandalo. La verità trionferà, anche se il prezzo da pagare sarà schiacciante».
— Nicolas Sarkozy (@NicolasSarkozy) October 21, 2025
In isolamento nella prigione della Santé
Secondo quanto riferito dai media francesi, Sarkozy è stato collocato in isolamento in una cella di circa nove metri quadrati. All’esterno del penitenziario, nel XIV arrondissement, è stato predisposto un importante dispositivo di sicurezza. L’ex presidente è arrivato in auto, accompagnato dal suo avvocato, che ha già depositato un’istanza di scarcerazione. La procedura prevede un termine massimo di due mesi per la decisione del tribunale, anche se il verdetto potrebbe arrivare prima.
La condanna per il caso del finanziamento libico
La condanna, pronunciata il 25 settembre, riguarda il cosiddetto “caso libico”. Secondo i giudici, Sarkozy avrebbe «consapevolmente» permesso ai suoi collaboratori Claude Guéant e Brice Hortefeux di incontrare funzionari del regime di Muammar Gheddafi per discutere del presunto finanziamento occulto della campagna presidenziale del 2007. L’ex capo dello Stato ha sempre respinto ogni accusa, sostenendo che si tratti di una persecuzione politica. Il suo team legale ha annunciato che presenterà appello contro la sentenza. Davanti alla casa dell’ex presidente e poi nei pressi del carcere si sono radunate centinaia di persone per manifestare solidarietà. Molti di loro portavano cartelli con la scritta «Sarko innocente» e bandiere francesi. Carla Bruni, visibilmente emozionata, ha ringraziato i presenti per il sostegno.
Foto di copertina: EPA/TERESA SUAREZ