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Ultras del Rieti, Vannacci: «Se è uno dei nostri, ergastolo»

22 Ottobre 2025 - 21:01 Ugo Milano
Il commento del leghista dopo il tragico scontro che ha tolto la vita all'autista Raffaele Marianella: «Galera, pene severissime»

«Cari benpensanti progressisti, a differenza vostra, io parlo chiaro: galera, pene severissime e risarcimenti (anche con lavoro coatto). Ricordo una frase pronunciata qualche decade fa: “Un ladro va in galera. Se è uno dei nostri, ergastolo”. Terrorizziamo i delinquenti». Con queste parole, il leghista Roberto Vannacci si scaglia sui social contro i tre ultras fermati a Rieti con l’accusa di omicidio volontario per l’assalto al pullman del Pistoia Basket, costato la vita all’autista Raffaele Marianella. Nel suo post social, Vannacci sceglie di usare l’espressione «uno dei nostri», riferendosi chiaramente, come traspare dal contesto del suo post agli ultras di estrema destra, simpatizzanti di Mussolini.

Chi sono gli ultras

I tre fermati appartengono alla curva Terminillo e si chiamano Manuel Fortuna e Kevin Pellecchia di 31 anni e Alessandro Barberini di 53 anni. Tutti già noti alle forze dell’ordine per precedenti disordini e tensioni con tifoserie avversarie durante altre partite di basket. Un giro sui loro profili social mostra inquietanti inclinazioni: immagini celebrative di Benito Mussolini, post che rivelano simpatie per l’estrema destra e avversione verso gli stranieri. Kevin Pellecchia mostra una vita rurale e legata agli animali, mentre Alessandro Barberini evidenzia una vera ossessione per la difesa degli italiani, sia nello sport che nella vita quotidiana. Tra i suoi post più recenti, polemiche sul cosiddetto «razzismo al contrario» nelle competizioni olimpiche, raccolte fondi riservate a famiglie italiane e critiche alle nuove regole di sicurezza per le curve. Scriveva, ad esempio: «Senza tifosi non c’è partita».

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