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La difesa di Andrea Sempio sullo scontrino contestato: «È suo». Ma le celle telefoniche lo collocano a Garlasco

23 Ottobre 2025 - 14:47 Ugo Milano
Il nuovo avvocato di Sempio sulla ricevuta presentata un anno dopo l'omicidio di Chiara Poggi: «Il nuovo "testimone" un modo per misurare le reazioni»

«Quello scontrino è di Andrea. Improprio definirlo alibi, all’epoca non era nemmeno indagato». È questa la posizione del team legale di Sempio, come spiegata dagli avvocati Angela Taccia e Liborio Cataliotti, succeduto a Massimo Lovati. È ciò che continua a ripetere anche lo stesso Sempio, come ha fatto in una lunga intervista a Chi l’ha visto? andata in onda ieri sera ma registrata lunedì. Quando, cioè, non era ancora filtrata dagli ambienti investigativi la notizia di un presunto nuovo testimone in grado di smontare la sua ricostruzione, che lo vedrebbe a Vigevano nelle ore in cui Chiara Poggi è stata uccisa. L’inchiesta però continua anche e soprattutto seguendo la pista del dna di Sempio, trovato sulle unghie della vittima. Per questo l’indagato ha nominato come consulente di parte la genetista Marina Baldi, spesso ospite nei programmi di approfondimento e presente anche nell’ultima puntata del programma di Federica Sciarelli. Eppure le tracce telefoniche non lo collocano mai altrove rispetto a Garlasco. Il Corriere della Sera ricorda le chiamate fatte dal giovane: alle 9.58 fa una telefonata di un secondo a Mattia Capra, alle 11.10 viene contattato con un messaggio dall’amico, in entrambi i casa si agganciano le celle di Garlasco. 

Cataliotti sul testimone: «Commenteremo solo quando avremo gli atti»

Come riporta Il Giorno, l’avvocato Cataliotti ha sottolineato che quella rilasciata alla Rai da Sempio «non è un commento alla notizia del testimone, perché le dichiarazioni sono state registrate lunedì sera, prima che si sapesse» e che comunque «il verbale di questa testimonianza non esiste ancora processualmente, non ne abbiamo la disponibilità, ce l’hanno solo gli inquirenti. Sia io che la collega Taccia abbiamo scelto di non commentare gli atti se non quando li vedremo».

«Informazione riservata, trasudata per misurare reazioni»

«L’esperienza mi insegna che talvolta il fatto che trasudino mediaticamente notizie che dovrebbero essere riservate sia una scelta fatta da chi dispone dell’atto segreto per misurare le reazioni», ha detto Cataliotti, facendo intendere che l’informazione sarebbe trapelata in modo controllato. Quello che si sa è che qualcuno si è presentato spontaneamente alla stazione dei carabinieri di Milano in via Moscova. La persona avrebbe raccontato qualcosa agli inquirenti, che hanno reputato attendibili le dichiarazioni, sullo scontrino presentato da Sempio a prova dei suoi spostamenti del 13 agosto 2007. «Sarebbe un mero indizio non una prova», rimarca il legale, «che nella migliore delle ipotesi dal punto di vista dell’accusa varrebbe pochissimo».

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