Ultime notizie Delitto di GarlascoJannik SinnerLegge di bilancioSigfrido Ranucci
ATTUALITÀArrestiBresciaInchiesteKenyaLombardiaOmicidiVaticano

Suor Anselmina uccisa in convento da una consorella in Kenya: la lite sull’orfanotrofio e l’arresto

24 Ottobre 2025 - 09:12 Ugo Milano
suor anselmina omicidio
suor anselmina omicidio
Molto nota a Brescia, la 65enne è stata trovata defunta nella sala da pranzo del convento. In manette suor Caroline: «La stavo portando in ospedale, stava già male»

Il sangue le colava dalle orecchie e aveva lividi su mani e gambe quando è stata ritrovata nella sala da pranzo del convento dove risiedeva da decenni. Si presentava così il cadavere di suor Anselmina Karimi, 65enne molto nota nella provincia di Brescia e da diversi anni a Nkabune, la città in Kenya in cui sorge l’orfanotrofio da lei gestito. Dietro alla morte della religiosa, come facilmente deducibile dalle condizioni del corpo, non ci sarebbero cause naturali. Anzi, le autorità locali avrebbero già arrestato una sospettata: si tratterebbe della consorella con cui Anselmina condivideva le sue fatiche ogni giorno.

L’arresto della consorella e la sua versione: «Anselmina stava male»

Martedì 28 ottobre, suor Caroline Kanjiru comparirà di fronte a un giudice per rispondere dell’accusa di omicidio. Anche lei religiosa delle Suore dell’Annunciazione di Nazareth, da tempo lavorava fianco a fianco con suor Anselmina nella gestione dell’orfanotrofio keniano. Per la donna è stata disposta la custodia cautelare. Al momento la linea difensiva di suor Caroline è chiara: «Stava male», avrebbe detto agli inquirenti secondo il portale Cisa News Africa. «Stavo cercando di portarla in ospedale a Nkubu, ma è morta durante il tragitto». 

Le ferite, i lividi e la lite per l’orfanotrofio

La versione al momento non convince affatto gli inquirenti. Rimarrebbero infatti da giustificare le ferite e le contusioni ben visibili sul corpo della donna: «La vittima presentava lividi su mani e gambe e sangue che le colava dalla bocca e dalle orecchie», si legge nel rapporto della polizia. «I primi riscontri indicano una colluttazione prima della morte». Dietro questa violenta lite potrebbero esserci le ben note divergenze tra le due consorelle sulla gestione dell’orfanotrofio, in particolare sul nome di chi avrebbe poi preso in mano la gestione della «Meru children’s home». 

Il sostegno di Brescia all’opera di suor Anselmina

L’orfanotrofio dà casa a decine di bambini in Kenya ed è sostenuto grazie a due associazioni di Brescia, la “Via Etica Ets” e “Il volo di Pietro”. «Da decenni collaboravamo con suor Anselmina: una persona generosa, coraggiosa e molto rigorosa», ha raccontato al Giornale di Brescia Fabrizio Amici, vicepresidente di Via Etica. «Gestiva praticamente da sola una cinquantina di bambini, dai neonati ai 18enni, salvandoli da fame e povertà». 

leggi anche