Ultime notizie Delitto di GarlascoJannik SinnerLegge di bilancioSigfrido Ranucci
ATTUALITÀ'NdranghetaCamorraCosa nostraFabrizio CoronaInchiesteLombardiaMilano

Il “sistema” delle tre mafie: Cosa Nostra, camorra e ‘ndrangheta insieme per spartirsi Milano

25 Ottobre 2025 - 05:09 Alessandro D’Amato
mafia ndrangheta cosa nostra milano fabrizio corona lele mora
mafia ndrangheta cosa nostra milano fabrizio corona lele mora
Le confessioni del pentito "Scarface" e le connessioni della criminalità organizzata in Lombardia

Una “congregazione”. O un'”unione”. Oppure un “sistema”. Tra Cosa Nostra, camorra e ‘ndrangheta. Per spartirsi Milano. A raccontarla ai pubblici ministeri è un collaboratore di giustizia che si chiama William Alfonso Cerbo detto Scarface. Il braccio finanziario dei clan in Lombardia racconta un nuovo sistema mafioso. Nel quale i singoli partecipanti trasferiscono i tratti genetici delle associazioni di provenienza. E negli interrogatori ai pm Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane dal 22 settembre e al 14 ottobre ci sono i contatti dei Mazzei (forti nelle discoteche catanesi) con Lele Mora. E con «Fabrizio Corona. Che si rivolgeva a Cantarella quando aveva problemi su Milano»

La nuova mafia di Milano

A raccontare le dichiarazioni di Cerbo, 43 anni, alla procura sono oggi il Corriere della Sera e Il Fatto. Scarface racconta di essere stato «collettore economico a Milano del clan» catanese dei «carcagnusi» di Santo Mazzei. Poi si è avvicinato ai Senese (clan di camorra nella capitale) dopo la misteriosa scomparsa del proprio riferimento catanese Gaetano Cantarella «Tanu U’ curtu». «Poi è nato un rapporto che lui comprava merci e io gli vendevo merci, dove nasce quello che gli inquirenti chiamano “aggregazione, sistema mafioso”… che in un certo senso è così», dice lui stesso agli inquirenti. Cerbo descrive un “sodalizio orizzontale” nato nel 2019 per truffare una società.

I clan e la politica

Nelle carte si racconta come oggi nel carcere di Genova i detenuti in Alta Sorveglianza ricevano telefonini da droni pagati dalle famiglie su coordinate bancarie Iban dedicate. Tra le propaggini politiche c’è l’idea dei clan di appoggiare «nelle sue aspirazioni politiche» nel 2020 un medico di Desio che avrebbe voluto entrare in Fratelli d’Italia. E per il quale uno di loro si sarebbe speso con un penalista vicino a un circolo FdI. Ma poi il medico si spaventa quando per caso conosce il passato mafioso proprio di Cerbo. E non se ne fa nulla. Cerbo è indagato nell’inchiesta Hydra.

Fabrizio Corona

Nei verbali si parla anche di Fabrizio Corona (non indagato). Che viene descritto come in contatto con Gaetano Cantarella detto “Tano”, fiduciario dei Mazzei al Nord scomparso il 3 febbraio 2020 perché vittima di lupara bianca. Sarà Cerbo a succedergli. Ma Corona tiene i rapporti con Tano: «Fabrizio Corona si rivolgeva a Cantarella quando aveva problemi su Milano o, come in un caso, in cui Fabrizio Corona gli chiese un recupero credito di 70.000 euro da fare a Palermo per una truffa patita da un suo amico», spiega Cerbo. Nel 2011, a Catania, Cerbo gestisce la discoteca Bho dei Mazzei. E Cantarella. «Ricordo che (Cantarella, ndr) fece venire Corona e Cecilia Rodriguez alla mia discoteca».

Lele Mora

Cerbo assieme a Tano ha incontrato Corona in corso Como. Cantarella diceva che «Fabrizio Corona è amico mio e mi ha fatto fare in quel periodo diversi eventi nella discoteca Bho». Cerbo conosce anche l’ex manager dei vip Lele Mora (non indagato): «Andammo a cena a casa sua, e Mora voleva discutere di questa cosa». Ovvero il commercio all’ingrosso di frutta dell’Ortomercato. E racconta: «Tornando all’estate del 2019 assistetti personalmente al nascere di una coalizione tra il gruppo Cantarella e il gruppo Vestiti e un tale campano (rivelatosi poi parente del boss Michele Senese, ndr) amico di un notissimo ex calciatore del Napoli».

Messina Denaro

E così nel sistema entrano anche la famiglia Nicastro di Trapani, la ’ndrangheta di Lonate Pozzolo, i palermitani Fidanzati, i romani del clan Senese e i casteveltranesi Pace ed Errante Parrino. A tutela degli interessi di Matteo Messina Denaro. «Questi Pace facevano parte di Cosa Nostra trapanese dei Messina Denaro». E quando litigano con un altro rappresentante di Cosa Nostra arriva la pax mafiosa: «Cantarella mi disse che aveva difeso Amico, che doveva dei soldi dove c’erano interessati Cosa Nostra Trapanese, i Messina Denaro». Scarface conclude: «So di aver alimentato il sistema grazie al mio status di uomo della famiglia Mazzei. Dovrò pagare. Solo così potrò liberarmi di questo cancro».

leggi anche