Garlasco, gli otto conti correnti dell’avvocato Lovati: «Te lo compri con due cognac»

«Quello con due cognacchini lo compri». A parlare è Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. E «quello» è l’avvocato Massimo Lovati, ex legale del figlio. Ferrari parlava in un’intervista rubata con le Iene. Che è stata integralmente trascritta e inserita nell’informativa della squadra omicidi e dei carabinieri di Milano poi confluita nell’indagine per corruzione su Mario Venditti e i militari. «Lo chiamano il barbonissimo», dice Ferrari riferendosi a Lovati. Evidentemente a torto. Visto che l’avvocato aveva detto di non avere nemmeno il conto corrente. Ma secondo i database degli istituti di credito ne ha otto.
Garlasco e l’avvocato Lovati
Lovati alias Gerry La Rana ha lasciato la difesa di Sempio per scelta del suo cliente. A causa della comparsata da Fabrizio Corona, certo. Ma anche per tante “originalità” nella difesa dell’assistito, definito «un comunista, un disadattato» secondo quella che il Principe del Foro ha definito una strategia difensiva. «Io non ho una lira in tasca, ho solo delle cartacce. Non ho manco un conto corrente. Come ho fatto nella vita? Sono campato. Se sono qui è perché sono campato», ha detto Lovati a Farwest il 17 ottobre scorso. La pm di Brescia Claudia Moregola la pensa diversamente. Perché le investigazioni gliene hanno trovati addirittura otto. E uno solo di questi «senza alcun rapporto attivo».
I conti correnti dell’avvocato di Andrea Sempio
La Verità racconta infatti che in un istituto di credito «risulta segnalato per un rapporto di fideiussione». In altri due i movimenti «non rilevano anomalie». Mentre un conto cointestato con una donna «è privo di movimentazione». Poi ci sono due conti online: un wallet, con base in Irlanda, per i pagamenti internazionali che si occupa «di circolazione monetaria transfrontaliera e multivaluta». E una carta prepagata. Anche qui senza movimenti sospetti. Ce n’è però uno, acceso presso una finanziaria, ancora senza documentazione. Si attendono le ultime indagini per la parola definitiva.
Ti potrebbe interessare
Massimo Lovati e i soldi in nero
La procura ha disposto gli accertamenti sui conti di Lovati proprio per le sue frasi sui soldi in nero. E su una parte dei 43 mila euro che gli inquirenti stanno cercando, che avrebbe preso lui. In contanti: «La fattura non ve la faccio vedere perché non vi deve interessare». Tra il primo gennaio 2016 e il 31 dicembre 2017, ovvero il periodo in cui i Sempio hanno ritirato i soldi. Intanto a Brescia si preparano ad ascoltare Lovati insieme a Federico Soldani e Simone Grassi. Ovvero i tre che hanno difeso Sempio nel 2017. Rischia la convocazione anche la pm Giulia Pezzino, che firmò la richiesta di archiviazione con Venditti e in seguito si dimise dalla magistratura. Verrà ascoltata come teste anche Laura Barbaini, che è stata sostituto procuratore generale a Milano e che si occupò dell’inchiesta su Alberto Stasi.
L’indagine sui carabinieri
Intanto Moregola ha chiesto al procuratore di Brescia Francesco Prete rinforzi per il procedimento per corruzione. Ricordando che è in procinto di eseguire «articolate attività di indagine». Potrebbe essere la preparazione di un altro colpo di scena. La pm aveva anche segnalato «la sussistenza di profili di collegamento con il procedimento, già coassegnato, numero 5058/25, modello 44». Un’indagine che a settembre era considerata collegata a quella sull’ex procuratore aggiunto per la questione di Garlasco. Ma che non aveva ancora portato a iscrizioni sul registro degli indagati. Il prossimo terremoto giudiziario in arrivo?
