Epidemia di salmonella in Europa, pomodorini siciliani nel mirino di uno studio Ue. Indagini in 17 Paesi e centinaia di casi: ecco come proteggersi
 
				
Sarebbero i pomodorini siciliani i principali indiziati dello studio di Ecdc ed Efsa sui casi di «salmonella strathcona» che hanno colpito 437 persone in 17 Paesi europei e non. Ad accomunare tutti i contagiati ci sarebbero viaggi e soggiorni in Italia. I due enti, rispettivamente Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e Autorità europea per la sicurezza alimentare, hanno esaminato i casi tra il 2023 e il 2025 riscontrando un aumento di quasi il doppio rispetto al biennio precedente. Il numero più alto di persone che hanno contratto il batterio, secondo lo studio, si è registrato in Italia con 123 casi, ma ci sono anche Germania (113 casi) e Austria (76 casi), poi Regno Unito (73) e persino Canada (10) e Usa (24).
I legami con la Sicilia
Alla base delle infezioni ci sarebbero vari fattori, tutti responsabili della lenta e ramificata epidemia. Il principale nesso con la Sicilia sarebbero le acque d’irrigazione contaminate, un problema riscontrato anche da esami fatti dal ministero della Salute italiano. «I pomodori rimangono il principale veicolo alimentare in diverse indagini per questa prolungata epidemia multinazionale», scrive l’Ecdc. «Nel 2025, nuove indagini sull’epidemia in Austria hanno identificato i pomodorini provenienti dalla Sicilia come fonte di infezione come nel caso dell’epidemia del 2023 in Austria e dell’epidemia del 2024 in Italia. La stessa conclusione è stata raggiunta per un’epidemia storica di S. Strathcona in Danimarca nel 2011».
Lollobrigida: «Niente allarmismi, percentuale irrisoria»
Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha invitato alla cautela nelle dichiarazioni troppo allarmistiche: «Se i casi rilevati in due anni in tutta Europa li traducessimo in percentuale, questa sarebbe meno che irrisoria». Poi ha parlato del coinvolgimento del ministero della Salute: «Bisogna comunque riuscire a sorvegliare dal punto di vista sanitario questo con degli esperti e lo farà meglio di me il ministro Schillaci». Il ministero in effetti aveva già preso provvedimenti un anno fa, con una circolare che indicava ai grandi distributori di segnalare ai clienti i rischi del consumo di verdura non lavata. Nello stesso documento il ministero faceva riferimento al possibile uso di acque «non propriamente pulite» per la produzione di pomodori in Sicilia. Tutto questo a causa del cambiamento climatico e della siccità diffusissima nella regione, che spinge a usare acqua stagnante o riciclata.
Il consorzio del pomodorino accusa: «Precisa strategia»
Il consorzio di tutela Igp del pomodoro di Pachino è intervenuto specificando che «dagli associati non c’è stata nessuna segnalazione di Salmonella. Se ci fosse una problematica di tale gravità ce ne saremmo certamente accorti, visto che mangiamo il nostro pomodoro ogni giorno», ha dichiarato il presidente del Consorzio, Sebastiano Fortunato, prima di lanciarsi in un’accusa ai rilievi delle agenzie europee: «Non si può non rilevare come gli attacchi al pomodoro italiano si stiano sempre più intensificando, quasi ci fosse una precisa strategia per affossare un prodotto che tutto il mondo ci invidia».
Le raccomandazioni dell’Ecdc
«I consumatori sono incoraggiati a seguire corrette pratiche igieniche in casa, tra cui lavarsi le mani, sciacquare i prodotti freschi ed evitare la contaminazione incrociata (ad esempio, tenendo separati gli alimenti crudi da quelli cotti)». Questi i consigli anti-salmonella forniti dall’ente europeo in calce alla ricerca, che vanno a sommarsi con le prescrizioni alle autorità nazionali. È qui che l’agenzia europea torna a ribadire la necessità di continuare la sorveglianza, e che «i pomodorini dovrebbero essere considerati un probabile veicolo di infezione».

 
                 
                