Stangata della GdF sulla holding che controlla Campari: sequestrato 1,2 miliardi. I sospetti sulla maxi evasione sulla exit tax

La Guardia di Finanza di Milano, su incarico della Procura di Monza, ha eseguito un sequestro preventivo da oltre 1,29 miliardi di euro (esattamente 1.291.758.703,34) nei confronti di Lagfin, la holding lussemburghese con cui la famiglia Garavoglia controlla il gruppo Campari. L’accusa è di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, oltre alla contestazione della responsabilità amministrativa della persona giuridica. L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, è partita da una verifica fiscale su un’operazione di fusione per incorporazione. Secondo quanto emerso, Lagfin avrebbe assorbito la sua controllata italiana – proprietaria della quota di maggioranza di Campari – senza dichiarare plusvalenze per oltre 5,3 miliardi di euro. Queste ultime sarebbero state generate e non tassate al momento della fuoriuscita dal territorio nazionale della società incorporata.
I trasferimenti finanziari e l’elusione della “exit tax”
Gli investigatori ritengono che il gruppo abbia formalmente trasferito parte delle attività finanziarie a una nuova branch italiana, mantenendo però la gestione effettiva in Lussemburgo. Una struttura societaria, spiegano gli inquirenti, che avrebbe permesso di eludere la cosiddetta “exit tax”. Quest’ultima è prevista dalla normativa fiscale per i trasferimenti all’estero di attività economiche. Il sequestro è stato disposto disposto dal giudice per le indagini preliminari e firmato dal procuratore di Monza Claudio Gittardi. È stato eseguito bloccando le azioni ordinarie della società partecipata dalla holding lussemburghese, fino a concorrenza dell’imposta non versata.
Il chiarimento di Campari
Campari precisa che il sequestro di azioni per 1,29 miliardi di euro effettuato dalla Guardia di Finanza di Milano riguarda la holding lussemburghese Lagfin e non il gruppo da essa controllato. Lo dichiara il gruppo citando «articoli di stampa relativi al contenzioso tra Lagfin e l’amministrazione finanziaria» a seguito dei quali viene precisato che «la disputa non riguarda Davide Campari né il gruppo Campari». «Ergo – è la conclusione – non vi è alcuna conseguenza né per Davide Campari-Milano né per il Gruppo Campari».
