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Dal padre di Sempio «pagamenti occulti a persone diverse dagli avvocati», cosa dice la Finanza nell’indagine sui soldi a Venditti per Garlasco

31 Ottobre 2025 - 20:02 Giovanni Ruggiero
Andrea Sempio, il padre Giuseppe, Mario Venditti
Andrea Sempio, il padre Giuseppe, Mario Venditti
Già a ottobre, prima delle perquisizioni, i finanzieri spiegavano quanto fosse chiaro dalle intercettazioni che i Sempio aveva dovuto pagare sia gli avvocati che «quei signori lì». Il chiarimento dopo l'ultimo sviluppo che vede indagato il padre di Andrea Sempio e l'ex pm di Pavia che indagò su di lui nel 2017

Da parte di Giuseppe Sempio ci sarebbero stati pagamenti con «modalità occulte» nei confronti di «persone diverse» dagli avvocati di fiducia che assistevano suo figlio Andrea Sempio. Così chiariscono in un’informativa gli uomini della Guardia di Finanza uno degli elementi dietro l’indagine per corruzione sul 71enne padre dell’indagato per omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Pagamenti che si distinguerebbero da quelli invece fatti agli avvocati, tra cui Massimo Lovati, come emerso dagli atti relativi alle perquisizioni di ottobre scorso nei confronti di papà Sempio e dell’ex pm Mario Venditti.

Che cosa hanno scritto i finanzieri su Giuseppe Sempio

Il chiarimento era nell’informativa della Guardia di Finanza, depositava agli atti dell’indagine per corruzione in atti giudiziari a carico dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, in concorso con Giuseppe Sempio. Nel testo dei finanzieri si legge: «Le modalità prospettate sembrano più vicine all’ipotesi di dover pagare in maniera occulta persone diverse piuttosto che i difensori di fiducia, come invece sostenuto da Giuseppe Sempio». Anche sulla base di questo elemento, la procura di Brescia ipotizza che Venditti nel 2017 abbia ricevuto denaro per insabbiare l’indagine a carico di Andrea Sempio, che in quella fase era stato archiviato.

I pagamenti per Massimo Lovati

Già lo scorso ottobre, in occasione delle prime perquisizioni su Venditti e in casa Sempio, la Gdf bresciana scriveva: «Dalla lettura delle intercettazioni ambientali effettuate dai carabinieri, emerge un chiaro riferimento ai presunti pagamenti della famiglia Sempio nei confronti dei legali di fiducia», tra cui anche l’allora difensore Massimo Lovati.

I pagamenti per «quei signori lì»

Nell’annotazione del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Brescia inviato alla Procura guidata da Francesco Prete che insieme alla pm Claudia Moregola sta svolgendo l’indagine si leggeva ancora: «Nel corso della conversazione ambientale – a proposito del caso Garlasco – si sottolinea che Giuseppe Sempio affermava “Adesso bisogna che troviamo la formula di pagare quei signori lì» e, alla domanda della moglie su chi intendesse, Giuseppe risponde «eh, portare i soldi all’avvocato visto che escono…», al che i familiari prospettavano varie soluzioni per «trovare il modo di effettuare pagamenti non tracciabili e nel contesto si faceva espresso riferimento alle zie di Andrea Sempio, ossia Ivana e Silvia, nonché al marito di quest’ultima» mette nero su bianco il luogotenente Davide Canalicchio.

Gli assegni e gli altri pagamenti

E se gli assegni dei familiari ai Sempio sono rintracciabili, l’ipotesi della corruzione ha portato lo scorso 26 settembre la Gdf di Brescia a perquisire Venditti e i familiari dell’indagato, «le modalità prospettate sembrano più vicine all’ipotesi di dover pagare in maniera occulta persone diverse, indicate come “quei signori lì”, piuttosto che i difensori di fiducia».

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