Calabria, Steven Tyler denuncia tutti. Tradito dal borgo dei nonni. L’incredibile storia di un museo e una scuola non realizzati

Steven Tyler, leader degli Aerosmith, ha denunciato un raggiro che colpisce al cuore. Perché, come spiega Alessia Candito oggi su Repubblica, il dolore arriva proprio dal borgo dei nonni della star del rock mondiale: Cotronei, paesino della Calabria. Sono 15 gli indagati, tra due ex sindaci, cinque fra assessori ed ex, più una serie di funzionari e dipendenti comunali nella vicenda dei fondi e della mancata realizzazione di un museo dedicato alle origini dell’artista. Appalti aggiustati, corruzione, concussione, un finanziamento pubblico da 1,3 milioni che non si sa dove sia esattamente finito, centesimo per centesimo. Sono questi gli ingredienti del caso seguito dalla procura di Crotone.
Il nonno di Tyler e la band Tallarico brothers
Partiamo dall’inizio. Steven Victor Tallarico — vero nome della rockstar — ha origini italiane. Il nonno, prima di arrivare negli Usa ha lasciato il suo paese natale, Cotronei. La sua storia è ricostruita anche dall’avvocato Nino Grassi, cugino della star. «Mio nonno e il suo erano fratelli», spiega lui al quotidiano, con tanto di foto. Nel 2013 incontra Tyler alla fine di un concerto. «Loro erano emigrati entrambi negli Stati Uniti, dove avevano anche formato una band, i Tallarico brothers».
La proposta di un museo del rock a Cotronei e una scuola di musica
Giovanni, nonno di Tyler, rimase negli Usa, il fratello, padre dell’avvocato, torna a Cotronei. Ma il rapporto tra i due, nonostante le strade divise, continua. «Da bambino ho messo i vestiti di Steven che lui non portava più e ci mandavano dagli Usa», spiega Grassi. Tanto che Tyler si reca personalmente a Cotronei nel 2013. E riceve una proposta: perché non fare un museo del rock a lui dedicato, con una scuola di musica per chi non se la può permettere? L’idea è fantastica, la rockstar, ricostruisce la giornalista Alessia Candito, potrebbe anche personalmente suonare all’inaugurazione, portando non solo il suo calibro, ma anche la sua famiglia a seguito, come la ben celebre figlia, l’attrice Liv. Solo una precisione però. Steven vuole che il museo si faccia a Palazzo Bevilacqua, situato nel borgo storico.
Come parte il progetto e come si arena: con 1,3 milioni di euro stanziati
Il progetto parte, così come i soldi. Sotto il beneplacito della regione Calabria: 1,3 milioni di euro. Ma iniziano i primi problemi. Il palazzo tanto voluto dalla rockstar cade a pezzi, e con i proprietari della struttura l’amministrazione non riesce a trovare un accordo. O almeno così riferiscono. Perché, sottolineano le carte in procura, le procedure per l’esproprio non sono mai partite, la proprietà mai contattata, e il museo quasi subito dirottato su un altro immobile, comprato però a peso d’oro. Quando Tyler viene informato della mossa non è contento. Affatto. Diffida il Comune, che non può usare il suo nome e giura che non metterà a disposizione neanche uno dei suoi vecchi cimeli. Ma il progetto, paradossalmente, va avanti. Sottolinea Repubblica con falsi su falsi. E per non perdere i fondi l’amministrazione cerca persino di scaricare la responsabilità sulla Soprintendenza dei beni culturali, in realtà mai contattata. I pm lo scoprono e grazie alle carte allegate all’esposto presentato dall’avvocato e cugino della rockstar Grassi scoprono il vaso di Pandora. Un’indagine che coinvolge, tra l’altro, ben due amministrazioni del borgo. Per 15 persone, fra cui l’attuale sindaco Antonio Ammirati e il suo predecessore Nicola Belcastro, più assessori, consiglieri e dirigenti comunali, la procura ha chiuso le indagini. Ora chi non riuscirà a dimostrare di essere estraneo ai fatti potrebbe arrivare la richiesta di rinvio a giudizio.
