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Sfratti più veloci per chi non paga l’affitto: cosa prevede la proposta di legge di FdI sugli inquilini morosi

02 Novembre 2025 - 16:13 Bruno Gaetani
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Se approvato, il provvedimento darebbe vita a un'«Autorità per l'esecuzione degli sfratti», che potrà intervenire direttamente su richiesta del proprietario

Sfratti più veloci per gli inquilini morosi da almeno due mesi. Lo prevede una proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia al Senato, a prima firma di Paolo Marcheschi. Il testo mira a semplificare le procedure per chi è in ritardo di almeno due mesi sul pagamento dell’affitto, introducendo una procedura amministrativa speciale e riducendo i contenziosi civili. La norma prevede, inoltre, la creazione di un’Autorità per l’esecuzione degli sfratti, collegata al ministero della Giustizia, che potrà intervenire direttamente su richiesta del proprietario.

Come funziona la nuova procedura

Secondo la proposta di legge, dopo il mancato pagamento di due mensilità consecutive, l’inquilino ha quindici giorni per regolarizzare la posizione. Qualora non dovesse saldare il conto, il proprietario può attivare l’Autorità, che emette il titolo esecutivo di rilascio entro sette giorni dalla ricezione dell’istanza. Lo sfratto dovrà essere eseguito entro 30 giorni, prorogabili fino a un massimo di 90 giorni. È comunque previsto un diritto di ricorso entro sette giorni dalla notifica del provvedimento in circostanze specifiche.

Tutele per le situazioni di difficoltà

La proposta prevede alcune salvaguardie: gli inquilini in difficoltà economica temporanea possono accedere a un Fondo nazionale per l’emergenza abitativa. Uno strumento che, nelle intenzioni di FdI, dovrebbe essere destinato a chi ha un Isee inferiore a 12 mila euro e si trova in situazioni come licenziamento, malattia grave o separazione legale. Per famiglie con minori, anziani o persone disabili, i servizi sociali saranno informati entro cinque giorni e potranno segnalare la necessità di rinviare lo sfratto di 90 giorni e favorire soluzioni abitative alternative. Previste sanzioni fino a 20 mila euro per i proprietari che dichiarano il falso o utilizzano la procedura per scopi speculativi.

Le critiche degli inquilini

La proposta ha sùbito incontrato una dura opposizione da parte dell’Unione Inquilini, che denuncia «l’ennesimo attacco ai diritti delle persone in precarietà abitativa». Silvia Paoluzzi, segretaria nazionale, ricorda che in Italia oltre un milione di famiglie vive in povertà assoluta e accusa il governo di scegliere la repressione anziché gli investimenti e le politiche di sostegno per l’edilizia pubblica. «Gli sfratti vengono eseguiti con la forza pubblica – sottolinea – ma senza alternative abitative concrete, si tratta di un atto criminale». L’Unione Inquilini chiede il ritiro della proposta e un confronto nazionale sull’emergenza abitativa, con fondi per il sostegno all’affitto e un Piano Casa pubblico strutturale.

Foto copertina: Pixabay/AS Photography

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