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Cuneo, botte e sedativi nel centro disabili degli orrori. I carabinieri: «Immagini aberranti» – Il video

06 Novembre 2025 - 15:30 Alba Romano
Gli indagati in totale sono 21, tra medici e operatori. Materassi pieni di urina che non venivano rimossi, utenti chiusi in stanze senza cibo e con somministrazione massiccia di psicofarmaci per farli stare tranquilli. Il colonnello Piras: «Traditi dalle persone che li dovevano aiutare»

Gli indagati, in totale sono 21, tra medici e operatori, quattro a piede libero. Questo il risultato dell’inchiesta sui presunti maltrattamenti sui diciotto ospiti della “Per Mano”, cooperativa sociale di Cuneo. I disabili gravi venivano legati, picchiati e chiusi per ore in stanze, senza esser cambiati o mangiare. «Traditi dalle persone che li dovevano aiutare», sottolinea il colonnello Marco Piras, comandante provinciale dei carabinieri di Cuneo ai media. «Tenuti in condizionipsicofisiche di assoluto disagio», aggiunge il procuratore capo Onelio Dodero. A dimostrarlo video definiti dal comando provinciale come «aberranti».

La procura di Cuneo ipotizza i reati di maltrattamenti, violenza privata e sequestro di persona. La residenza è stata posta sotto sequestro e in manette sono finite sia la direttrice della struttura Emanuela Bernardis e la coordinatrice Marilena Cescon, con quattro operatori agli arresti domiciliari e la disposizione di undici divieti di avvicinamento.

L’ipotesi di frode nelle pubbliche forniture

Non solo, al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche l’ipotesi di frode nelle pubbliche forniture. L’Asl Cuneo 1, ad esempio, ha pagato 1,486 milioni di euro solo nel periodo compreso tra il 2024 (l’indagine è partita a dicembre) e il giugno scorso. «Abbiamo aggiunto di conseguenza la responsabilità amministrativa della cooperativa» spiega Dodero, che sottolinea come «si evidenzi anche un problema fortemente economico della struttura, malgrado i compensi ricevuti dagli enti pubblici». Questo perché gli inquirenti hanno notato «un turnover eccessivo di personale assolutamente non qualificato e non idoneo», con somministrazione di farmaci ai ragazzi, di cui alcuni minorenni, solo per farli stare tranquilli. Nelle stanze i materassi bagnati di urina che non venivano cambiati e non c’era un adeguato servizio mensa. La cooperativa è stata commissariata, con sia il sequestro preventivo della casa famiglia “Con Noi” e del nucleo residenziale “Stella Alpina”.

I precedenti

Bernardis e Cescon furono oggetto di una precedente indagine per maltrattamenti per fatti accaduti tra il 2014 e il 2019. E per quei fatti sono state rinviate a giudizio con altri dieci tra infermieri, operatori socio sanitari, psicologi ed educatori.

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