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Convegno tutto al maschile nonostante il protocollo «No women no panel», la gaffe dell’Università di Bari. E il rettore corre ai ripari: «Solo un refuso»

08 Novembre 2025 - 22:29 Ugo Milano
università bari
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Imbarazzo nell'ateneo per l'evento sui 100 anni della facoltà di medicina. Belotti: «Se non verranno fatte le opportune modifiche, ritireremo il logo»

La locandina di un convegno all’università di Bari, senza alcun nome di donna, ha creato imbarazzo nell’ateneo. Il convegno «I primi 100 anni della facoltà – scuola di medicina e chirurgia», in programma l’11 novembre all’università, ha violato il protocollo «No women no panel», l’accordo siglato nel 2022 tra Uniba, regione Puglia e Rai che prevede il rifiuto del patrocinio ai convegni privi di relatrici donne. Sulla locandina, infatti, compaiono ben 10 interventi previsti. Ma tra questi, neanche una donna. E il rettore Roberto Belotti, sollecitato sulla questione, ha tentato di mettere una toppa.

Il rettore: «Solo un refuso»

«È stato un refuso, già in corso di modifica. I saluti saranno portati dalla professoressa Alessandra Castegna, delegata alla ricerca in Scienze biologiche e agrarie, e anche al posto del direttore del dipartimento Sanità della Regione Puglia, Vito Montanaro, interverrà una collega», ha chiarito il rettore, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. «Ci siamo mossi per evitare una brutta pagina composta da un panel solo al maschile, noi che siamo sempre attenti alle politiche di genere e al protocollo. Se non verranno fatte le opportune modifiche, ritireremo il logo dell’Università di Bari. Questa è la prassi che abbiamo sempre adottato», ha aggiunto.

«Il panel è in corso di modifica»

A confermare le parole del rettore è la professoressa Francesca Romana Recchia Luciani, delegata Uniba alle politiche di genere dal 2016 e prossima coordinatrice del Gender Equality Plan Team: «Il panel è in corso di modifica. Aderiamo da molti anni a “no women no panel” e monitorare tutto questo è il nostro compito. Per di più, abbiamo messo a punto un’altra azione che prevederà la realizzazione di una lista di donne esperte che sarà pubblicata, con la specifica delle loro competenze, in modo che non ci sia più l’alibi, per chi fa i panel al maschile, di dire che non ci sono donne. Noi dimostreremo che ce ne sono a bizzeffe. E che questa questione dei panel, come al solito, è una questione di potere. Non riconoscere le competenze delle donne è un modo per tenerle fuori dalle decisioni e dalle articolazioni che si danno alle scelte».

La governance del rettore: 30 uomini, 20 donne

Le polemiche sui panel al maschile arrivano pochi mesi dopo il dibattito sulle elezioni del rettore, che avevano visto in corsa soltanto candidati uomini. Belotti, insediato lo scorso primo ottobre, ha però difeso la nuova governance: «Su circa 50 delegati, una ventina sono donne. Non è un perfetto bilanciamento, ma è una percentuale molto più alta rispetto alla percentuale delle professoresse donne nell’Università».

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