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Matteo Renzi taglia il traguardo della Maratona di Atene in 4 ore e 10 minuti: «Vincere contro se stessi è la sfida più bella»

09 Novembre 2025 - 19:08 Alba Romano
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Il leader di Italia Viva esulta sui social: «In quegli ultimi 200 metri ho pensato che Italia e Grecia non saranno le economie più forti del mondo, ma sono due superpotenze culturali e valoriali»

Matteo Renzi, il politico, ma oggi soprattutto Matteo Renzi, l’atleta. L’ex premier ha raccontato sui social la sua esperienza alla Maratona di Atene, una corsa «più dura del previsto» che il leader di Italia Viva – con il pettorale numero 1 – è riuscito a portare a termine in quattro ore e 10 minuti nonostante la stanchezza e la tentazione, a un certo punto, di fermarsi. «Chi ha finito una maratona sa che vincere una sfida con te stesso è bellissimo, molto più che vincere contro gli altri», scrive Renzi nel suo post. «In un paio di momenti la difficoltà era tale che ho pensato di abbandonare. Non ci sarebbe stato nulla di male: il fallimento fa parte della vita. Ma oggi è andata bene. Ho resistito. Ho cercato di bere molto e alimentarmi bene». La gara, tra le più importanti, è stata vinta dal greco Panagiotis Karaiskos in 2h20’10”.

«Sono entrato nello stadio delle prime Olimpiadi con in mano la bandiera italiana»

Renzi ha descritto la corsa lungo il tracciato classico che da Maratona conduce al Panathinaiko Stadium, nel cuore di Atene: salite e discese impegnative, gambe doloranti e l’abbraccio del pubblico nell’ultimo tratto. «Negli ultimi seicento metri c’erano tanti italiani a fare il tifo. Una ragazza mi ha dato una bandiera italiana, quel tricolore che ci unisce e che vogliamo onorare sempre, e sono entrato nello stadio delle prime Olimpiadi moderne con in mano la bandiera del mio Paese. È stato emozionante». 

Il leader di Iv ha poi intrecciato il racconto sportivo con una riflessione più ampia: «In quegli ultimi 200 metri ho pensato che Italia e Grecia non saranno le economie più forti del mondo, ma sono due superpotenze culturali e valoriali. In un mondo algido e burocratizzato, è bello emozionarsi per lo sport, la cultura, la filosofia, persino per la politica». 

E, infine, il ricordo dei giorni del 2015, quando, da presidente del Consiglio, sostenne la permanenza della Grecia nell’Unione europea durante la crisi del debito: «Pensavo allora che Atene avesse bisogno dell’Europa, ma che anche l’Europa avesse bisogno di Atene. Perché non c’è futuro senza storia, non c’è sviluppo senza cultura, non c’è comunità senza politica», conclude.

L’impegno per i 50 anni

Correre la Maratona di Atene era uno degli obiettivi che Renzi si era fissato al compimento dei 50 anni. «Quando ho compiuto 50 anni, ho stilato una lista di 50 sfide da affrontare, tutte personali, tutte contro me stesso. La vita è un dono straordinario e non va mai data per scontata: rimettersi in gioco è una gioia», scriveva sui social alla vigilia della gara. «Tra queste sfide c’era anche completare la Maratona di Atene. Non una maratona qualunque, ma LA maratona. Ricordo ancora le lezioni al Liceo Classico, quando traducevamo le versioni e scoprivamo come quella civiltà avesse cambiato per sempre l’umanità. Ho sempre sognato di correre il percorso da Maratona ad Atene, sperando, naturalmente, di non finire come Filippide».

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