Quanto costa clonare un animale: dai 50 ai 300 mila euro per avere una copia di Fido

Il campione di football Tom Brady e la moglie Gisele Bündchen hanno fatto clonare il loro cane. Lua, un incrocio di Pit Bull, è morta nel 2023. Loro oggi hanno Junie. E non sono i soli. Barbara Streisand la sua amata Coton de Tulear, Samantha; Paris Hilton il suo Chihuahua, Harajuku; l’imprenditore Barry Diller e la moglie Diana von Furstenberg il loro Jack Russell, Shannon, e persino Javier Milei, il presidente argentino, si è fatto una copia del Mastino inglese, Conan. Non è una moda per tutti: clonare un animale negli Usa costa 60 mila dollari.
Colossal Biosciences
L’annuncio, racconta oggi Il Messaggero, è arrivato da Colossal Biosciences, che ha appena acquistato Viagen, legata alla ormai storica clonazione della pecora Dolly nel 1996. Brady è azionista, così come Paris Hilton. Forse per questo hanno avuto un po’ di sconto. Ma la possibilità di clonare un animale a pagamento c’è anche in Europa. A Marbella in Spagna: il laboratorio si chiama Overclone. Anche in Cina e in Corea del Sud si effettuano questi interventi con regolarità. La procedura, spiega il quotidiano, è abbastanza semplice. Si preleva un campione di tessuto dall’animale che si intende clonare, lo si congela e quando viene il momento si impianta il Dna in un embrione neutro, per una maternità surrogata. La replica di un gatto costa in Europa 50 mila euro, quella di un cane 55 mila, ma per un cavallo di razza ce ne vogliono anche 300 mila.
15 specie
Colossal Biosciences ha rivelato di aver già clonato 15 specie. Tra queste un furetto dai piedi neri che è in via di estinzione, un cavallo di Przewalski sempre più raro nelle pianure mongole, e persino i lupi terribili (Aenocyon dirus) di Games of Thrones, estinti dal Pleistocene. Ma ci sono controindicazioni. Gli animali clonati sono più soggetti a malattie e hanno una vita breve. Dolly sopravvisse solo per sei anni, contro i 12 di una pecora normale. Il professor Samuel Gorovitz, specializzato in etica medica, ha detto al New York Times che le persone che fanno clonare un animale domestico accettano di fatto un auto-inganno. «Non c’è alcun danno per l’animale che viene clonato, né c’è un danno iniziale per l’animale risultante. Ma quel nuovo animale domestico non sarà l’amato animale precedente. Nella migliore delle ipotesi, sarà solo simile negli aspetti esteriori».
Un gemello genetico
I cloni sono infatti un gemello genetico al 99,9%. Ma non ricordano nulla del passato né naturalmente ereditano la personalità del predecessore. Possono invece svilupparne una in totale contrasto.
