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Nicolas Sarkozy torna a casa: per l’ex presidente francese disposta la libertà vigilata

10 Novembre 2025 - 13:49 Stefania Carboni
sarkozy scarcerazione
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La decisione della Corte d'Appello segue le richieste della procura, precisando che «l'estrema gravità dei fatti e la dimensione della pena» non hanno influito sulla scelta

Libertà vigilata: questa la decisione della Corte d’Appello per l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha optato per la scarcerazione. Una scelta che accoglie le richieste della procura che ne aveva chiesto per l’appunto il rilascio e la libertà vigilata, con divieto di avere contatti con gli altri imputati e testimoni della vicenda sui presunti finanziamenti libici alla sua campagna presidenziale del 2007. La procura aveva precisato che «l’estrema gravità dei fatti e la dimensione della pena» non devono influire nella decisione, che deve essere ispirata «unicamente dai criteri dell’articolo 144 del Codice di procedura penale». Nell’articolo si enumerano le condizioni che, uniche, giustificano la detenzione provvisoria: rischio di inquinamento delle prove e contatti con altri imputati.

La decisione: «Non c’è rischio di occultamento di prove, pressioni, collusion»e

Per il tribunale parigino non vi è «alcun rischio di occultamento di prove, pressioni o collusione». «La detenzione continuata non è giustificata»”, spiegano dalla Corte. Il tribunale ha disposto quindi la sorveglianza giudiziaria, che includerà il divieto di lasciare la Francia. Sarkozy dovrebbe lasciare oggi stesso il carcere de La Santé.

Sarkozy e il carcere: «È dura, molto dura, estenuante, un incubo»

Sarkozy era in una detenzione che aveva definito difficile. «Voglio che ci si convinca di una cosa: non ho mai avuto l’idea folle di chiedere al signor Gheddafi qualsiasi finanziamento. Mai riconoscerò qualcosa che non ho commesso», aveva dichiarato. «Ho risposto scrupolosamente a tutte le convocazioni. Non avrei potuto immaginare di raggiungere i 70 anni per conoscere il carcere. Questa prova mi è stata imposta: l’ho vissuta. È dura, molto dura, estenuante, un incubo».

Il legale: «Il prossimo passo è il processo d’appello»

«Il prossimo passo è il processo d’appello». Questa la prima reazione dell’avvocato dell’ex presidente francese. La sentenza della Corte è una «normale applicazione delle norme del codice di procedura penale», ha detto il legale Christophe Ingrain, «il prossimo passo è il processo d’appello. Il nostro compito, quello di Nicolas Sarkozy e il nostro, è preparare questa udienza d’appello», ha aggiunto.