Il podcaster Gioacchino Gargano e l’accusa a Le Iene: «Ha abusato di me, quando ero minorenne». Lui: «Mi massacrano su qualcosa che non c’è»

«Mi stanno massacrando, mi stanno accusando di qualcosa di troppo grande che non c’è stato. Mi distruggeranno, non lo so quanto riuscirò a resistere». Lo scrive su Fb il podcaster palermitano Gioacchino Gargano, conosciuto per aver intervistato Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss mafioso Totò e la ragazza coinvolta nelle violenze di Palermo. Interviste che fecero discutere. Specialmente l’ultima, dopo la diffusione di un audio fuorionda in cui la ragazza stuprata da sette giovani condannati (uno per ora in appello) e finiti in carcere, sembrava cambiare versione dei fatti. Ora, secondo un servizio de Le Iene, Gargano potrebbe aver abusato di una giovane sette anni fa, quando era ancora minorenne. Il servizio, con il racconto della presunta vittima, è stato mandato in onda ieri sera.
Il racconto della violenza
Le Iene hanno intervistato Marta, una ragazza di 24 anni, che ha raccontato di avere denunciato l’uomo per violenza sessuale, abusi che avrebbe subito sette anni fa, quando era minorenne in un villaggio turistico a Ustica. Marta, all’epoca 17enne, aveva incontrato Gioacchino mentre si trovava in vacanza con la mamma. Lui faceva l’animatore turistico. Tra i due c’è un flirt che però non arriva mai a un rapporto sessuale. Una sera però il ragazzo la intercetta. La trascina in un bungalow. Lei non voleva. La blocca. E secondo quanto racconta la giovane è stata costretta ad avere un rapporto sessuale. A interrompere le violenze un’amica, che stava passando lì per caso. All’epoca Marta raccontò tutto sia all’amica che alla madre.
Il malore di Gioacchino Gargano, la confessione davanti alla madre di lei
La Iena Roberta Rei ha cercato di offrire una replica a Gargano. Lui sostiene che è stato tutto consensuale. Ma si sente male nel sostenerlo. «Mi sento accusato di qualcosa di molto grave, che non esiste». «Ti parlo molto onestamente, non ho mai abusato questa ragazza. C’erano rapporti consensuali da parte di entrambi», spiega lui. Lui sostiene di un rapporto consensuale prolungata. «Quando ho visto che non ci stava più lei se ne è andata». A peggiorare però la posizione c’è anche la testimonianza della madre della ragazza. All’epoca non si girò di certo dall’altra parte. Chiese un incontro con la direttrice del villaggio e Gioacchino. Lui, registrato, avrebbe confermato il racconto di Marta. «Lui ha ammesso tutto», spiega la signora. «Non ho denunciato perché Marta aveva 17 anni. E quando si è minori il reato è imprescrittibile. Marta non era pronta, volevo fosse una sua scelta, maturata».
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Le registrazioni? Cancellate, ma forse recuperabili
Sono passati sette anni dalla vicenda e secondo quanto riporta il programma quelle registrazioni, dove lui ammetterebbe le sue colpe, non ci sono più. Ma forse un intervento tecnico informatico sul cellulare della madre, in caso di indagini, potrebbe recuperare il materiale cancellato. In compenso Marta ha dato a disposizione della trasmissione alcuni messaggi di Gioacchino dell’epoca, dove lui si scusa per il fatto. Ora sarà la magistratura a valutare l’esposto fatto.
