La rivolta al Garante della privacy, i dipendenti chiedono le dimissioni di tutti i membri: le accuse sui conflitti di interesse

Al Garante della privacy le accuse di parzialità non arrivano più da canali esterni ma direttamente dalle viscere della authority. Secondo Wired, l’assemblea del personale dell’Autorità ha chiesto all’unanimità le dimissioni dell’intero collegio. Secondo i dipendenti, infatti, sarebbe stata inaccettabile la gestione dell’ente nelle ultime settimane, in particolare riguardo alla controversia che ha frapposto il Garante alla trasmissione Report con protagonisti Agostino Ghiglia e Sigfrido Ranucci. Alle 15 di giovedì 20 novembre i quattro membri del collegio si riuniscono, anche se non è noto cosa ci sia all’ordine del giorno.
Le contestazioni dei dipendenti: costi elevati e sospetti conflitti di interesse
La protesta interna riguarderebbe in primo luogo i costi dell’ente, presunte aderenze a Fratelli d’Italia di alcuni membri del collegio e il sospetto che in alcune decisioni ci sia stato un conflitto di interessi. Accuse che il presidente della authority Pasquale Stanzione, di area Pd, ha respinto al mittente insieme alle prime richieste di dimissioni. Attualmente il Garante, oltre a Stanzione, è composto da Ginevra Cerrina Feroni, Guido Scorza e Agostino Ghiglia. Proprio quest’ultimo, ariete nella querelle con Report, sarebbe stato intercettato mentre entrava nella sede romana di FdI per un colloquio con Arianna Meloni, sorella della premier, il giorno prima della multa comminata dall’Autorità alla trasmissione per il caso Sangiuliano.
