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«La mano sul muro? Non lo so». Sempio torna in tv e parla del Dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi: «Mio? Forse, ma frequentavo la casa»

21 Novembre 2025 - 22:12 Alba Romano
garlasco andrea sempio chiara poggi dna
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L’unico indagato nel nuovo filone di inchiesta sul delitto di Garlasco è stato ospite di Quarto Grado e ha spiegato perché crede che l’accusa abbia pochi indizi concreti a suo carico: «Tracce flebili, indefinite»

Il Dna trovato intorno alle unghie di Chiara Poggi, e che secondo la procura di Pavia è attribuibile ad Andrea Sempio, «potrebbe essere una contaminazione». Alla seconda ospitata in tre giorni, davanti alle telecamere di Quarto Grado è lo stesso indagato per il delitto di Garlasco a prendere una ferma posizione in prima persona su una delle principali carte in mano agli inquirenti: «Neanche l’accusa dice che è esattamente il mio Dna, cosa che probabilmente sarebbe se si trattasse di una traccia lasciata durante un’aggressione». Poi il 37enne ha ammesso di non poter esprimere un giudizio definitivo: «Non lo so, secondo me davvero non si arriverà a poter dire che è esattamente il mio. Torneremo a una traccia flebile, indefinita. Può essere davvero un discorso di contaminazione. Io, alla fine, frequentavo la casa».

Il Dna misto di Stasi con un ignoto: «Non si sa chi sia»

Mentre si attende per il prossimo 18 dicembre il risultato dell’incidente probatorio, in cui i periti nominati dalla gip Daniela Garlaschelli daranno una risposta super partes su Dna e impronte rinvenute nella villetta di via Pascoli, nei salotti televisivi ancora si dibatte sui pochi elementi finora filtrati dalle indagini. Sul materiale biologico ritrovato, e solo in parte attribuibile all’allora fidanzato della vittima Alberto Stasi, Sempio non si sbilancia: «Dicono di aver trovato questa traccia mista, quindi chi sia il misto per ora non si sa».

La papillare 33 e il dubbio dell’attribuzione: «Mia? Non credo, ma vedremo»

Inevitabile anche la domanda sulla ormai nota “impronta 33”, quella che è stata trovata dagli investigatori sul muro di destra della scala che porta alla tavernetta di casa Poggi, dove Chiara fu trovata cadavere il 13 agosto 2007. «il fatto è questo: quell’impronta era già stata classificata come non attribuibile a nessuno. Da ciò che mi è stato riferito dai miei consulenti e dalle verifiche che abbiamo fatto, io non credo sia attribuibile a me», ha detto Sempio a Quarto Grado. «Poi, se risulterà mia, va bene. In ogni caso, anche i consulenti che hanno fatto perizie “contro Sempio” concordano sul fatto che non sia un’impronta insanguinata: è un’impronta sul muro della scala».

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