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«Vigliacchi e indifferenti», l’ira dei genitori dello studente accoltellato in corso Como: «Gli autori riflettano sull’insensatezza del male compiuto»

22 Novembre 2025 - 19:27 Alba Romano
accoltellato milano corso como
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La lettera della famiglia del giovane della Bocconi massacrato il 12 ottobre a Milano: «Le immagini della brutale aggressione ci hanno fatto rivivere il suo dramma»

Sono «turbati» e «indignati» i genitori dello studente 22enne accoltellato e picchiato da un gruppo di ragazzi, il 12 ottobre in corso Como a Milano. «Siamo increduli che ancora ieri, a oltre un mese dall’aggressione, davanti al Giudice per le indagini preliminari (Gip) si siano affidati a giustificazioni banali e frasi di circostanza, senza mostrare alcuna consapevolezza della gravità e delle conseguenze delle loro azioni», afferma la famiglia del giovane, assistita dall’avvocato Gianluca Maris, commentano gli interrogatori dei cinque ragazzi arrestati.

In attesa del parere del pm Andrea Zanoncelli sulle istanze di domiciliari avanzate dai due maggiorenni del branco, previsto a inizio settimana, e della successiva decisione al riguardo del Gip, i genitori della vittima del pestaggio rivivono il «dramma» e le «angosce» che «da oltre un mese stiamo cercando tutti di razionalizzare», soprattutto dopo aver visto «le immagini della brutale aggressione che ha subito il nostro ragazzo. L’accanimento del branco sul corpo accasciato e le espressioni irridenti nei confronti della vittima ci lasciano turbati e indignati – proseguono – per la disumana indifferenza degli autori del misfatto e l’assenza di valori e senso morale». 

«L’insensatezza del male arrecato a un coetaneo»

L’auspicio della famiglia del giovane, che rischia danni permanenti per le ferite riportate nel pestaggio è che «questi ragazzi responsabili dell’aggressione, influenzati dalla diffusa cultura della violenza, possano avere l’opportunità di riflettere sulla insensatezza del male arrecato a un coetaneo che avrà da convivere ogni giorno con le conseguenze della loro azione vigliacca. A noi – concludono – resta il compito di pregare e sperare per la salute di nostro figlio».

Gli interrogatori 

Ieri, nel carcere milanese di San Vittore, sono iniziati gli interrogatori di garanzia per i due 18enni coinvolti nell’aggressione nei pressi di corso Como, insieme ai tre 17enni. La vittima era stata derisa, picchiata e derubata; quando ha cercato di recuperare i suoi soldi, è stata accoltellata. Tutti i ragazzi sono accusati di rapina e tentato omicidio. Nel corso della mattinata sono stati interrogati anche i minorenni, attualmente detenuti nell’Ipm “Cesare Beccaria” di Milano. Intanto, il padre di uno dei ragazzi coinvolti, Arshaf Atia, ha dichiarato al Quotidiano Nazionale che suo figlio è «un bravo ragazzo, educato» e che «non c’entra nulla, si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato con le persone sbagliate». Secondo lui, dalle immagini si vede chiaramente che suo figlio era distante e non ha colpito la vittima.

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