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Nigeria, rapiti oltre 300 studenti da una scuola cattolica. La polizia setaccia le foreste per ritrovarli

22 Novembre 2025 - 17:46 Diego Messini
Nigeria
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È l'assalto più grave nella storia del Paese. Il governo aveva ordinato la chiusura delle scuole dopo i blitz in serie, ma la St. Mary di Papiri non avrebbe obbedito

Oltre 300 ragazzini che frequentano una scuola cattolica in Nigeria sono stati rapiti da una banda armata nella notte tra giovedì e venerdì. Lo ha fatto sapere l’Associazione cristiana del Paese, elevando al rialzo i numeri già drammatici circolati nelle prime ore dopo il blitz alla St Mary’s School di Papiri, nell’ovest del Paese. Si pensava sulle prime fossero stati portati via circa 215 bambini: si tratterebbe invece, si stima ora, di 303 studenti e 12 professori. Se così fosse si tratterebbe di uno dei più gravi rapimenti di massa mai visti in Nigeria, peggiore pure di quello che nel 2014 vide i miliziani di Boko Haram strappare alla scuola e alle famiglie 276 ragazzine. Gli uomini armati avrebbero fatto irruzione nella scuola di Papiri attorno alle 2 di notte di venerdì, ora locale, portando gli studenti che vi dormivano, circa la metà di tutti quelli che frequentano l’istituto. Il presidente nigeriano Bola Tinubu ha cancellato tutti i suoi appuntamenti, a partire dal viaggio in Sudafrica per il G20, e la polizia fa sapere che le forze di sicurezza stanno passando al setaccio le foreste della zona per tentare di ritrovare gli studenti rapiti. «Voglio solo che tornino a casa», ha detto in lacrime alla Bbc una donna le cui due nipoti, di 6 e 13 anni, sono state portate via nell’assalto.

L’allarme rapimenti e la «crociata» di Trump

I rapimenti a scopo di estorsione da parte di gang criminali è diventato un grave problema in diverse zone della Nigeria, e una legge che ha dichiarato illegale il pagamento di riscatti per il momento sembra aver avuto scarso effetto. Spesso le azioni violente prendono di mira Chiese o scuole cattoliche. Una causa che ha smosso particolarmente il mondo conservatore Usa, spintosi fino a evocare il «genocidio», tanto che poche settimane fa Donald Trump in persona ha minacciato di intervenire con la forza per fermare le uccisioni di cristiani. Solo nell’ultima settimana, prima del blitz di venerdì, c’erano già stati due gravi attacchi. Lunedì 20 ragazzine sono state portate via con la forza da una scuola nello Stato di Kebbi – si tratterebbe in caso di allieve musulmane. Poi è stata attaccata una Chiesa più a sud, nel Kwara: 38 persone sono state rapite, e 2 uccise. Il governo di Abuja è corso ai ripari ordinando la chiusura delle scuole pubbliche di alcuni Stati e di decine di collegi federali, ma sembra che non tutti abbiano eseguito la disposizione. Tra questi proprio l’istituto cattolico di St. Mary teatro dell’assalto di venerdì, come hanno fatto trapelare le stesse autorità dello Stato del Niger in cui si trova. Così facendo, hanno detto, i dirigenti della scuola hanno esposto studenti e docenti a un «rischio evitabile». L’istituto non ha replicato. Ora la priorità è cercare di ritrovare e salvare al più presto possibili gli oltre 300 rapiti.

In copertina: L’esercito nigeriano pattuglia la città di Jos – Foto d’archivio (Ansa/Epa – G. Esiri)

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