I conti del Vaticano tornano a sorridere: 1,6 milioni di avanzo grazie alla spending review di Francesco e al boom di donazioni per il Giubileo

Ci pensano le donazioni e la “cura da cavallo” di Papa Francesco a portare una boccata d’ossigeno ai conti del Vaticano. La Segreteria per l’Economia ha pubblicato il Bilancio Consolidato 2024 della Santa Sede, che evidenzia un avanzo di 1,6 milioni di euro. L’anno precedente, ricorda una nota diffusa ai media, c’era stato invece un disavanzo di 51,2 milioni. «Il rapporto evidenzia un netto miglioramento e, pur nella prudente consapevolezza che la piena sostenibilità finanziaria è un obiettivo da raggiungere nel lungo termine, è osservabile una direzione chiaramente positiva», fa notare il comunicato della Santa Sede.
Dimezzato il disavanzo
Dietro la buona performance finanziaria del Vaticano nel 2024 si nascondono due spiegazioni: la drastica spending review avviata da Bergoglio, che comincia a produrre i primi risultati, e l’aumento di donazioni, probabilmente legate al Giubileo. Le entrate, derivanti principalmente da donazioni e gestione ospedaliera, sono aumentate infatti di 79 milioni di euro in un anno, mentre gli sforzi di controllo delle spese hanno compensato almeno in parte l’inflazione. In generale, la gestione ordinata dei conti nel 2024 ha permesso di dimezzare il disavanzo complessivo della Santa Sede, portandolo da 83 a 44 milioni di euro.
Dove finiscono i soldi stanziati dal Vaticano
Se si escludono gli ospedali, nel 2024 la Santa Sede ha speso 393,29 milioni di euro. La stragrande maggioranza di questi fondi (l’83%) si concentra su cinque settori prioritari. La voce che più incide sulle casse del Vaticano è il sostegno delle Chiese locali in difficoltà e in specifici contesti di evangelizzazione (146,40 milioni di euro). La seconda voce di spesa più rilevante è il culto e l’evangelizzazione (14%), seguita dalla comunicazione del messaggio (12%), la presenza nel mondo attraverso le Nunziature Apostoliche (10%) e il servizio di carità (10%). Il restante 17% copre altre attività come l’Organizzazione della Vita Ecclesiale, i Beni Storici e le Istituzioni Accademiche.

L’appoggio di Papa Leone alle riforme di Francesco
Quando è arrivato in Vaticano lo scorso maggio, papa Leone XIV ha ereditato una situazione finanziaria complicata, ma si è sempre detto ottimista sulla gestione delle risorse avviata da Francesco: «La gente fa molte dichiarazioni sulla situazione finanziaria del Vaticano. Non è la crisi che la gente è stata indotta a credere. Fortunatamente ho un po’ di conoscenza e di esperienza in molti diversi tipi di questioni finanziarie. Quindi continueremo a lavorare su questo. La riforma avviata da Francesco, che ha preso alcune decisioni molto importanti, ha sicuramente migliorato la situazione rispetto a dieci anni fa, ma deve continuare. Ci sono ancora molte cose da fare in questo senso», ha detto nei mesi scorsi Prevost.
Foto copertina: ANSA/ANGELO CARCONI | Piazza san Pietro gremita per il Giubileo dei cori
