Metteva diuretici nei caffè ai colloqui di lavoro del ministero e impediva di andare al bagno: la denuncia di 250 donne contro un ex funzionario francese

Quasi 250 donne francesi raccontano la stessa storia. L’offerta di un lavoro presso il ministero della Cultura, l’arrivo a Parigi per un colloquio, un caffè o un tè preso sul posto e il bisogno impellente di urinare. In qualche caso, la situazione ha preso la peggiore delle pieghe e la sfortunata non è riuscita ad arrivare al bagno in tempo per evitare di bagnarsi i vestiti, sentendosi umiliata e riportando un trauma. Le storie coprono un arco di tempo di nove anni e hanno un denominatore comune: il suo nome è Christian Nègre, un alto funzionario del ministero. In quella che ora è diventata un’inchiesta penale contro di lui, Nègre è accusato di aver mescolato alle bevande che offriva alle aspiranti impiegate un potente diuretico illegale, consapevole che avrebbe provocato loro la necessità di correre in bagno.
La scoperta della vicenda
Sylvie Delezenne, esperta di marketing di Lille, aveva ricevuto su LinkedIn l’offerta di un lavoro al Ministero della Cultura nel 2015. Felicissima della proposta si era recata a Parigi per il colloquio, ma proprio in quell’occasione il suo sogno si era trasformato in un incubo. «All’epoca non sapevo nemmeno che esistesse questo tipo di violenza», ha raccontato alla stampa. La vicenda che l’ha vista coinvolta, in effetti, è venuta alla luce qualche anno più tardi. Nel 2018 Nègre fu denunciato da un collega per aver tentato di fotografare le gambe di un alto funzionario. Le successive indagini su di lui portarono alla scoperta della violenza perpetrata con il diuretico: su un foglio di calcolo Nègre avrebbe annotato gli orari delle somministrazioni di droghe e le reazioni delle donne. Il titolo del file era proprio «Esperimenti».
Il copione della violenza
Delezenne racconta di aver premuto lei stessa il pulsante per un caffè leggermente zuccherato. A quel punto, però, Nègre aveva preso la sua tazza, si era voltato per salutare un collega, poi aveva attraversato il corridoio, prima di tornare indietro e porgerle la bevanda. Come raccontano tante altre donne, dopo il caffè l’invito era sempre lo stesso: «Il tempo è meraviglioso, vogliamo continuare a camminare?». Nei giardini della Tuileries, vicino al Louvre, il colloquio poteva durare per ore e così l’agonia delle vittime, che raccontano: «Mi tremavano le mani, il cuore mi batteva forte, gocce di sudore mi colavano sulla fronte e stavo diventando rossa. Ho detto: “Ho bisogno di una pausa tecnica”. Ma lui continuava a camminare».
La carriera del funzionario dopo lo scandalo
Dopo essere stato rimosso dal ministero e dalla pubblica amministrazione, nel 2019 Nègre è stato formalmente indagato per diverse accuse, che vanno dall’uso di droghe alla violenza sessuale. Visti i lunghi tempi della giustizia, però, in attesa del processo l’imputato ha potuto continuare a lavorare nel settore privato. Nel frattempo alcune donne hanno ottenuto un risarcimento in una causa civile contro lo Stato, in cui il ministero della Cultura non è stato ritenuto responsabile. Ma molte delle vittime devono ancora avere giustizia.
