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Tor Tre Teste, il racconto della ragazza violentata: «Noi aggrediti nel buio e minacciati. Uno di loro mi ha detto: “Adesso vieni con me o ti ammazzo”»

26 Novembre 2025 - 08:43 Stefania Carboni
tor tre teste violenza sessuale
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Il racconto della 19enne: «Non era da solo, c’era un altro con lui che controllava che non arrivasse nessuno». Si cercano altri due membri del branco

«Quattro-cinque uomini comparsi all’improvviso mentre eravamo in auto». Inizia così il racconto della 19enne violentata, mentre il suo ragazzo 24enne era trattenuto da due individui, nel parco di Tor Tre Teste a Roma, la notte del 25 ottobre scorso. La coppia, che è stata derubata prima dello stupro di lei, è stata in grado di riconoscere i primi tre arrestati – due fermati subito al Quarticciolo e un altro nei giorni scorsi a Verona -, e probabilmente saranno in grado di dare il loro contributo per identificare altri due membri del branco, ancora ricercati. La deposizione della ragazza è ricostruita oggi sul Corriere della Sera.

Il racconto della violenza: «Non era da solo, c’era un altro con lui che controllava che non arrivasse nessuno»

«Sono entrati in auto dopo aver sfondato un finestrino e mi hanno preso il telefonino che stava sul sedile, mi sono allungata per riprendermelo e a quel punto uno di loro mi ha afferrato per un braccio e mi ha trascinato fuori – ha riferito la ragazza davanti agli inquirenti -. “Adesso vieni con me o ti ammazzo”, mi ha detto, portandomi a forza verso gli alberi. Ma non era da solo, c’era un altro con lui che controllava che non arrivasse nessuno». I due giovani si erano conosciuti da poco tempo sui social e avevano cominciato a frequentarsi. Dopo una serata passata con amici avevano deciso di appartarsi nel parco, in una zona che, specialmente la sera, è anche luogo di sbandati e ladri che aggrediscono passanti. Avevano parcheggiato l’auto nello spiazzo vicino all’ex campo sportivo.

Il rischio delle coppiette nei parchi di Roma

C’è già un precedente caso nella Capitale, ricorda il Corriere, con la stessa dinamica. Caffarella, 2009, una 14enne è stata sequestrata a metà pomeriggio, mentre si trovava con il fidanzato. Per quella violenza ci sono state due condanne. E a Guidonia, nello stesso anno, un’altra ragazza fu abusata mentre il compagno venne chiuso nel bagagliaio dell’auto da una banda di sei uomini, anche loro condannati. Così come a Guidonia nel 2018 una 46enne fu vittima di uno stupro di gruppo mentre tornava a casa in autobus da parte di quattro balordi, anche loro subito arrestati. E sempre a Tor Tre Teste una 44enne dopo una serata in un locale e una 60enne che all’alba portava a spasso il cane nel parco furono violentate nell’agosto di quest’anno.

Vietata la giustizia fai da te

L’emergenza sicurezza in un quadrante, quello Est della Capitale, continua. Nei mesi passati i comitati dei residenti avevano anche pensato di organizzare ronde notturne, subito vietate dal V Municipio. Un ordine del giorno di fine settembre aveva proibito anche ai cittadini residenti di riprendere in video operazioni di polizia da diffondere poi sui social. «Nessun cittadino, singolarmente o in gruppo, può “farsi giustizia da sè”», scrivevano meno di due mesi fa i consiglieri Pd Claudio Poverini, Olga Di Cagno, David Di Cosmo, di Sinistra civica ecologista Maurizio Mattana, di Roma Futura Filippo Riniolo ed Eva Vittoria Cammerino, e di Impegno civico Caliste presidente Elena Antinozzi. «Pseudo-ronde o “ausili” alla sicurezza – sottolineavano – non trovano base normativa e rischiano di interferire con operazioni di polizia, con possibili profili di responsabilità penale».

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