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Violenza sessuale, il nodo del consenso. Roccella: «Il rischio è il rovesciamento dell’onere della prova». Nordio: «Fiducioso che ci sarà l’ok»

26 Novembre 2025 - 12:01 Stefania Carboni
violenza sessuale consenso
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La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità: «È meglio prendere più tempo ma approvare una legge convincente». Mentre il Guardasigilli parla di rinvio per mere questioni tecniche

«Sulla legge sul consenso il rischio è il rovesciamento dell’onere della prova, questo è il dubbio». Alla fine, dopo le richieste dell’opposizione, la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella ha detto la sua sulla riforma dell’articolo 609-bis del codice penale che definisce il reato di violenza sessuale. Una modifica che introdurrebbe il concetto di mancato consenso della vittima sul caso di stupro. Intervistata durante la trasmissione “Ping Pong” su Rai Radio 1 Roccella ha dichiarato: «È meglio prendere più tempo ma approvare una legge convincente. Quello che è emerso dopo l’approvazione alla Camera è una forte perplessità da ambienti importanti: gli avvocati, l’ex presidente delle Camere Penali Caiazza è stato molto duro su questa legge, anche altri hanno sollevato dei dubbi. Perché la legge si farà, perché già c’è. Nel senso che il consenso già c’è, per fortuna perché è un principio sacrosanto, nella nostra giurisprudenza attraverso le sentenze della Cassazione e questo già da anni».

La linea di Salvini su un «rapporto finito male»

Affermazioni quelle di Roccella in linea con quanto già detto dal collega di governo, il vicepremier e ministro Matteo Salvini, che nella sua intervista a Repubblica, ha risposto così a chi gli chiede perché il centrodestra, a partire dalla Lega, sta rallentando il ddl sugli stupri. «Ho letto la norma: consenso attuale e libero… Bisogna evitare di esporre chiunque, uomo o donna, a chi si vuole vendicare di un rapporto finito male», ha detto il leader della Lega.

Nordio: «Rinvio solo per questioni tecniche»

Il ministro della giustizia Carlo Nordio parla solo di mero rinvio per questioni tecniche, è «fiducioso» che «sicuramente» la norma sarà approvata. «Che cosa sia successo ieri – dice all’ANSA a margine di un incontro – non lo so, è stata una iniziativa dei gruppi parlamentari ma posso dire che è un piccolo slittamento dovuto a dei riferimenti tecnici necessari, quando si interviene su una legge penale anche una virgola può cambiare completamente il significato, quindi bisogna stare estremamente attenti alla tecnica redazionale, questo riguarda un’opera di cesello che non sempre si fa quando una legge viene portata però sul contenuto vi è una unità di consenso». 

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