Il telegiornale argentino che scambia l’allenatore Gasperini per il truffatore che si era travestito come la madre morta. E lo mette su Youtube

Ha fatto il giro del mondo la notizia del 57enne di Borgo Virgilio (Mantova) che si è presentato all’anagrafe travestito come la madre morta per continuare a incassarne clandestinamente la pensione. Nei giorni successivi alla scoperta della truffa sono circolate anche le immagini che confrontavano una foto dell’anziana defunta con quella del figlio camuffato con parrucca, orecchini e persino il rossetto sulle labbra. L’assurdità della storia è andata virale sui social e su Twitter qualche utente si è divertito a montare sulla foto dell’uomo quella di Gianpiero Gasperini, tecnico della Roma. Ma la burla ha fatto strada e qualcuno non si è reso conto dello scherzo: il risultato è che in Argentina l’allenatore è stato davvero scambiato per il truffatore mantovano.
La gaffe argentina
Lo scherzo social è stato preso sul serio dal telegiornale argentino Telefe Noticias, che sul suo canale YouTube, con due milioni di follower, ha riportato l’incredibile caso accaduto in Italia. Tra filmati di repertorio e immagini originali, il servizio ha incluso anche le foto meme di Gasperini, associato al volto del truffatore. Nessun avviso, nessuna specifica: lo scambio di persona è stato un evidente errore in buona fede. Una volta online il video supera le 27 mila visualizzazioni. Inutile dire che nei commenti gli utenti si scatenano, non solo quelli italiani, che sanno com’è andata la vicenda, ma anche gli appassionati di calcio di altri Paesi, che intuiscono immediatamente cosa ci sia dietro al grossolano errore.
La rimozione del video
L’emittente, probabilmente accortasi dell’errore, ha rimosso il video dai propri canali. Ma il web, come sempre, non dimentica: gli screenshot rimangono e i meme continuano a girare. Quello che era uno scherzo su X si trasforma in una fake news virale. Per qualche ora, dall’altra parte dell’oceano, Gasperini – che con la vicenda non ha evidentemente niente a che fare – è diventato parte della storia. Fa riflettere il cortocircuito tra realtà e caricatura: quando l’informazione corre sui social, basta un click sbagliato per scambiare un fotomontaggio per una fonte.
