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POLITICA

Giorgia Meloni sceglie Jeff Bezos per le forniture di beni a Palazzo Chigi. Dalla carta ai mobili da ufficio alle cineprese tutto da Amazon per 135 mila euro

28 Novembre 2025 - 21:39 Fosca Bincher
Per la prima volta la presidenza del Consiglio firma un contratto con la piattaforma di commercio elettronico. Potrà acquistare anche elettrodomestici

La presidenza del Consiglio di Giorgia Meloni ha deciso per la prima volta di autorizzare acquisti di beni utili a Palazzo Chigi sulla piattaforma Amazon business invece che sui tradizionali portali della pubblica amministrazione. La scelta è destinata a fare discutere perfino nella maggioranza di governo, dove non sono stati pochi in questi anni (soprattutto la Lega) a difendere la rete del piccolo commercio e i negozi tradizionali messi a rischio dall’assalto di multinazionali come quella fondata da Jeff Bezos. La svolta è firmata da Gabriella Salone, che dall’aprile scorso è coordinatrice dell’ufficio gare e contratti all’interno del dipartimento servizi strumentali della presidenza del Consiglio, anche se al momento è limitata negli importi: 90 mila euro massimo spendibili più Iva su Amazon nel prossimo biennio, con possibilità di aggiungere un terzo anno con altri 45 mila euro da spendere oltre Iva.

Il contratto firmato con Bezos che ha imposto le clausole alla presidenza del Consiglio

Con Amazon business Palazzo Chigi ha firmato un vero e proprio contratto a scalare secondo il consumo con il quale assai diversamente dal solito ha dovuto accettare tutte le clausole contrattuali imposte dalla società di Bezos. «Le condizioni generali di contratto», spiega infatti la delibera, «i termini e le condizioni di utilizzo della Piattaforma Amazon business sono predeterminate unilateralmente dal fornitore, avendo la Presidenza del Consiglio dei ministri la sola possibilità di aderire alle stesse e che, pertanto, il contratto in argomento si perfeziona con l’accettazione dei predetti atti da parte Presidenza del Consiglio dei ministri». Palazzo Chigi ha fatto anche un’altra eccezione: «considerato il valore dell’appalto, la natura delle prestazioni e la verificata solidità della Società, stante la remota possibilità che un inadempimento che possa verificarsi in sede di esecuzione contrattuale ed arrecare significative ripercussioni alla stazione appaltante, si ritiene di non richiedere all’Operatore economico la produzione della cauzione definitiva, ai sensi di quanto previsto agli artt. 53, comma 4 del d.lgs. n. 36/2023».

Per 135 mila euro Palazzo Chigi comprerà arredi, videocamere, libri e perfino elettrodomestici

Con quei 135 mila euro più Iva nel prossimo triennio i collaboratori della Meloni (e anche quelli di chi guiderà il governo dopo di lei) potranno acquistare un paniere di beni di consumo già determinati e puntualmente elencati nella delibera. «È autorizzata l’adesione», si spiega infatti, «alla Piattaforma Amazon al fine di procedere all’acquisto di prodotti rientranti nelle seguenti aree merceologiche come meglio dettagliate nelle premesse: fotografia, ottica, audio e video, libri e pubblicazioni, ferramenta, consumabili da copia/stampa, carta, piccoli e grandi elettrodomestici, arredi per ufficio e complementi di arredi, prodotti informatici, periferiche e accessori, necessari per le esigenze funzionali della Presidenza del Consiglio dei ministri».