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Lo smacco di Orbán all’Ue, Putin lo riceve ancora: «Sull’Ucraina ha una posizione equilibrata, e continueremo a fornirgli energia» – I video

28 Novembre 2025 - 16:28 Ugo Milano
Il cancelliere tedesco Merz ha commentato la visita a Mosca del primo ministro ungherese con durezza e rammarico: «Non gioca nella squadra europea da un po’ di tempo»

Mentre l’Europa continua a insistere sulla necessità di raggiungere un accordo sui beni russi congelati, c’è un leader che è entrato in pompa magna all’interno del Cremlino per un faccia a faccia di diverse ore con il presidente russo Vladimir Putin. Nel bel mezzo delle trattative per tentare di arrivare a un accordo sul piano di pace per l’Ucraina, il primo ministro ungherese Viktor Orbán è la nota stonata.

Tanto da attirarsi le dure critiche degli alleati dell’Ue: «Viaggio senza averci consultato, ma non siamo sorpresi», ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz. «Non gioca con la nazionale europea da un po’ di tempo e la visita rientra in questo contesto». 

La felicità di Putin: «So che l’Ungheria è equilibrata sull’Ucraina»

«Siamo al corrente della tua posizione equilibrata sulla situazione in Ucraina». Con queste parole il leader di Mosca ha accolto con un sorriso a trentadue denti il capo del governo di Budapest. Un rapporto, quello tra Putin e Orbán, che da anni infastidisce l’Unione europea, consapevole di dover fare i conti con una spina nel fianco in tutte le questioni che coinvolgano la Russia. E proprio forte di questa posizione da perfetto doppiogiochista, Viktor Orbán ha rinnovato la proposta di ospitare nella sua capitale il prossimo round di negoziati tra Russia, Usa e Ucraina. 

L’accordo energetico tra Mosca e Budapest

Ma al di là degli sforzi per la pace, il viaggio diplomatico a Mosca è uno smacco politico per Bruxelles. Quando si tratta di Mosca, il fronte unito non può essere davvero unito. In particolar modo per quanto riguarda il tentativo di isolare economicamente e commercialmente il gigante russo, con pacchetti di sanzioni varati anche da Washington per punire il settore energetico e petrolifero. «Continueremo a fornire l’approvvigionamento energetico dell’Ungheria ora e in futuro», ha esultato Putin. Una posizione di totale dipendenza dal Cremlino che anche lo stesso Trump ha riconosciuto all’Ungheria, tanto da garantire loro un’esenzione dalle sanzioni anti-Mosca

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