Zelensky, pugno duro sui capi dell’Ucraina: «Se non siamo uniti perderemo tutto». E sulle dimissioni di Yermak: «Grato, ma non voglio sospetti su Kiev» – Il video
Ogni braccio destro del presidente Volodymyr Zelensky deve essere, da ora in avanti, al di là di ogni sospetto. È il chiaro messaggio che il leader ucraino ha lanciato al suo popolo poche ore dopo le dimissioni del capo dell’Ufficio presidenziale Andriy Yermak, la cui abitazione è stata perquisita stamattina nell’ambito della maxi inchiesta sulla corruzione in ambito energetico che ha già portato l’addio di due ministri. È la scintilla che ha acceso la possibilità per Zelensky di ordinare un reset completo e a più livelli della struttura statale e militare. L’obiettivo è chiaro: essere uniti, più che mai, perché solo così si può affrontare il nemico esterno. Perché «se perdiamo l’unità, rischiamo di perdere tutto: noi stessi, l’Ucraina, il nostro futuro. Dobbiamo compattarci, non abbiamo altra scelta. Non avremo un’altra Ucraina».
Il messaggio di Zelensky: «Non voglio dubbi sull’Ucraina»
È con un occhio puntato ai prossimi negoziati – «I nostri partner sono colpiti da come l’Ucraina riesce a resistere sotto la pressione attuale» – che Volodymyr Zelensky si è rivolto agli ucraini e alle ucraine: «Quando tutta l’attenzione è concentrata sulla diplomazia e sulla difesa in guerra, serve forza interna. La forza interna è la base della nostra unità esterna e delle nostre relazioni con il mondo. Voglio che non esista alcun dubbio nei confronti dell’Ucraina. Perciò oggi seguono decisioni interne». È proprio per questo che, primo tra tutti, viene ufficializzato l’addio del suo fedelissimo Yermak: «Gli sono grato perché la posizione ucraina nei negoziati è sempre stata rappresentata da lui nel modo in cui doveva esserlo: una posizione patriottica. Ma voglio evitare voci e speculazioni».
L’importanza del bilancio 2026, i nuovi ministri e le forze dell’ordine
Per essere al «cento per cento concentrati sulla difesa dell’Ucraina» e per «agire nell’interesse dello Stato», il secondo appello di Zelensky è rivolto alla prima ministra Yuliya Svyrydenko. «Garantisca l’approvazione del bilancio per il 2026», ha detto il presidente ucraino. «Cioè garantisca la capacità dello Stato di difendersi, di assicurare tutti i pagamenti sociali e la necessaria resilienza». Ha poi chiesto una cernita attenta e approfondita di tutti i candidati a sostituire i dimissionari ministri dell’Energia e della Giustizia, coinvolti nello scandalo corruttivo. Una stessa pulizia radicale sarà fatta anche all’interno delle forze dell’ordine, soprattutto quelle delle regioni lontane: «Arriva troppa negatività. Per questo abbiamo concordato che il Servizio di sicurezza mi fornirà informazioni rapidamente».
La riorganizzazione dell’esercito: «Non abbiamo il diritto di mollare»
Da ultimo l’esercito, «i nostri eroi che distruggono il nemico e che rendono possibile la nostra diplomazia» ma che al contempo hanno bisogno di un intervento strutturale. In particolare, Zelensky sembra accennare a una riorganizzazione e ridistribuzione degli uomini tra le brigate in modo da rispettare una norma «giusta e razionale» che in stato di emergenza militare era stata travisata. «La Russia vuole moltissimo che l’Ucraina commetta errori. Da parte nostra non ci saranno errori. Il nostro lavoro continua, la nostra lotta continua. Non abbiamo il diritto di mollare, né quello di arretrare o di litigare. Se perdiamo l’unità, rischiamo di perdere tutto».
