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La famiglia nel bosco e l’udienza del tribunale domani: l’ultimo ostacolo è la socializzazione dei bambini

03 Dicembre 2025 - 06:22 Alessandro D’Amato
bambini nel bosco famiglia nel bosco chieti piano avvocato
bambini nel bosco famiglia nel bosco chieti piano avvocato
I giudici, la casa e la deprivazione del confronto con i pari in età da scuola dei figli di Nathan e Catherine

Domani 4 dicembre avrà luogo l’udienza davanti al Tribunale dei minori dell’Aquila. Nathan Trevallion e Catherine Birminghan si stanno preparando. E difficilmente stavolta provocheranno, come quando hanno chiesto 150 mila euro per le analisi dei bambini. I giudici dovranno dirimere due questioni. Una è l’adeguatezza dell’alloggio che dovrà ospitare la famiglia. L’altra è l’aspetto relazionale nella vita dei figli. La presidente Cecilia Angrisano si riserverà di decidere sul caso Palmoli. Ma il provvedimento di sospensione della potestà genitoriale sarà sicuramente rivisto.

La famiglia nel bosco e il tribunale dei minori

La scelta di ristrutturare la casa in pietra e mattoni nel bosco integrando gli spazi interni con bagno e cucina li aiuterà. Per i lavori si è proposto un gruppo di muratori volontari del Veneto. L’appuntamento con i tecnici del comune è previsto per il 5 dicembre. Il Tribunale aveva sollevato perplessità anche sulla salubrità dell’alloggio, sull’umidità «pericolosa per lo sviluppo di patologie polmonari». E ora i giudici valuteranno se i genitori aderiranno alle indicazioni. C’è anche il contratto (a titolo gratuito) del casolare nel quale alloggiare provvisoriamente la famiglia.

La socializzazione dei bambini

Ma c’è un altro problema a cui i coniugi dovranno dare risposta: la socializzazione dei bambini. «La deprivazione del confronto tra pari in età da scuola elementare può avere effetti significativi sullo sviluppo del bambino», scrivevano i giudici. Per smentirli sono state approntate le testimonianze degli amici. I nuovi avvocati dei genitori, Femminella e Solinas, potrebbero sollecitare i giudici ad acquisirle dal vivo. In condizioni di isolamento «il bambino può avere problemi a partecipare efficacemente a lavori di gruppo, alla peer education (educazione tra pari) o al cooperative learning , perdendo l’opportunità di rinforzare le conoscenze spiegandole agli altri o di imparare da prospettive diverse».