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Francesca Albanese nelle scuole, a Bologna il preside ci ripensa: perché è saltata la lezione con lei e due ex soldati israeliani

17 Dicembre 2025 - 16:56 Ygnazia Cigna
francesca albanese giuseppe valditara ispezione scuole
francesca albanese giuseppe valditara ispezione scuole
Si tratta dell'istituto professionale Aldrovandi-Rubbiani, dove il preside ha fermato un incontro organizzato da «Assopace Palestina»

L’istituto professionale Aldrovandi-Rubbiani di Bologna ha annullato un incontro promosso da «Assopace Palestina» con due soldati disertori dell’esercito israeliano, che hanno rifiutato l’arruolamento dichiarandosi obiettori di coscienza. L’evento, previsto per ieri, è stato bloccato dal dirigente scolastico, che ha motivato la decisione come «un’operazione di prudenza dopo le ultime note del ministero nelle quali si ribadisce che su certi temi sono necessarie garanzie di pluralismo e contraddittorio». Secondo il preside si tratta infatti di «argomenti che tendono a polarizzare. Adesso – ha aggiunto – chiederemo chiarimenti al ministero su che cosa si intenda per pluralismo. Io ho preferito mantenere un atteggiamento prudente». La scelta della dirigenza dell’istituto arriva a seguito della polemica sulle lezioni in modalità webinar della relatrice Onu per la Palestina e i Territori occupati, Francesca Albanese, tenute in alcune scuole dell’Emilia-Romagna, tra cui il Mattei nel Bolognese e un istituto di istruzione superiore nel Reggiano.

Valditara: «Nessuna censura, solo verifiche»

I webinar di Albanese hanno scatenato nei giorni scorsi forti reazioni perché, secondo le accuse, durante le lezioni in questione avrebbe accusato esplicitamente il governo di essere «fascista» e «complice di genocidio» del popolo palestinese, oltre ad aver incitato gli studenti a occupare le scuole. A seguito delle polemiche, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato verifiche ispettive negli istituti coinvolti. Verifiche che, ha chiarito oggi il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara rispondendo al question time, sono finalizzate ad «accertare il rispetto delle procedure organizzative che regolano la partecipazione di soggetti esterni nelle attività formative delle scuole perché anche questo rispettare le regole è un principio fondamentale per la scuola costituzionale». Il «timore è, infatti, che non vi sarebbe stata un’adeguata informazione preventiva sull’iniziativa in parola da parte degli organizzatori».

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