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La svolta di Papa Leone sugli Usa, a New York arriva l’arcivescovo anti-Trump Ronald Hicks: «Dignità per i migranti»

18 Dicembre 2025 - 18:02 Diego Messini
Il Pontefice accetta le dimissioni del conservatore Timothy Dolan e insedia il 58enne vescovo dell'Illinois che ha a cuore la comunità dei latinos

Papa Leone XIV cambia verso alla Diocesi di New York, la seconda più grande degli Usa con circa 2,8 milioni di fedeli. Prevost, primo Pontefice americano della storia, ha infatti accettato le dimissioni di Timothy Dolan, Arcivescovo nella Grande Mela dal 2009. Le aveva presentate a febbraio scorso – quando in Vaticano c’era ancora Papa Francesco – al compimento dei 75 anni, come richiesto dal diritto canonico. Dolan è stato considerato in questi anni come una delle figure di riferimento del mondo cattolico conservatore, vicino dunque alle sensibilità della destra americana oggi guidata da Donald Trump. Ebbene dopo mesi di riflessione Leone ha scelto di rimpiazzarlo con Ronald Hicks, un vescovo 58enne dell’Illinois «relativamente poco conosciuto», nota Reuters. Ma le prime parole pronunciate da Hicks indicano un orientamento piuttosto chiaro per quella che è la più importante nomina decisa da Prevost da quando è salito al soglio pontificio, l’8 maggio scorso.

La linea anti-Trump sui migranti

Nella sua conferenza stampa di insediamento dopo l’annuncio del Vaticano, Hicks ha parlato prima in spagnolo e poi in inglese, sottolineando di avere «un grande cuore» per la comunità latino-americana. Quindi ha ribadito la condanna espressa dalla conferenza dei vescovi Usa della lotta senza quartiere all’immigrazione condotta dall’Amministrazione Trump. «Giusto che gli Usa proteggano i confini – ha detto Hicks – ma devono anche essere un Paese che rispetta la dignità umana e in cui ci si tratta bene l’un l’altro». Così come lo stesso Prevost, d’altronde, Hicks è cresciuto a Chicago ma è stato per anni missionario in America latina: non in Perù come il futuro Papa, ma a El Salvador. «Abbiamo pure la stessa pizzeria preferita», ha scherzato Hicks parlando coi cronisti. Battute a parte, il messaggio su diritti e dialogo tra comunità che Prevost invia a Trump con la nomina pare chiaro.

Gli abusi del clero e i danni da ripagare

Hicks sarà chiamato però a far fronte anche ad altre sfide delicate. Prima tra tutte la necessità di trovare 300 milioni di dollari per ricompensare le vittime di abusi del clero riconosciute (circa 1.300 persone). Dolan, che resterà alla guida dell’Arcidiocesi sino al cambio della guardia effettivo il 6 febbraio 2026, aveva di recente annunciato l’intenzione di tagliare il budget operativo del 10%, vendere alcune proprietà immobiliari e perfino licenziare del personale per trovare i fondi necessari a coprire quelle inedite e delicatissime spese. Ma la gestione della patata bollente presto passerà a Hicks.

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