Il falso prof con due lauree è tornato a insegnare: «Ma stavolta i titoli sono veri»

L’uomo che si spacciava per professore delle scuole superiori e aveva inventato due lauree è pentito. «Ero e sono in buona fede, ma certo, lo so: ho sbagliato…», dice oggi al Corriere della Sera il sedicente prof. Ha inventato due titoli di studio, uno in «Ingegneria della logistica e della produzione» preso alla Federico II di Napoli e un altro in «Ingegneria delle automazioni» ottenuto alla eCampus. Nato a Chapecó, in Brasile, dov’erano emigrati da Napoli i suoi genitori, dovrà risarcire lo Stato. Restituendo stipendi per un totale di 63.233 euro, «somma che sarà rateizzata», chiarisce adesso Luca Armano, l’avvocato che lo ha assistito nel giudizio contabile.
Il falso prof con due lauree
Nello studio dell’avvocato il falso prof con due lauree spiega che la sentenza del 8 dicembre lo ritrae «in pessime condizioni economiche», e racconta di «tribolazioni economiche occorse a papà e mamma, ho dovuto aiutarli…». Da qui l’invio dei falsi curriculum per poter insegnare, lui che aveva soltanto il diploma di «perito in elettrotecnica e automazione». Ha fatto supplenze tra Monza e Como per tre anni fino a giugno. Al liceo scientifico Curie di Meda e al Castiglioni di Limbiate ha insegnato matematica e fisica, poi scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche al Sant’Elia di Cantù e all’Hensemberger di Monza.
Le scuole in cui ha insegnato
Ha avuto incarichi all’onnicomprensivo Cialdini per «sostegno psicofisico» e alla secondaria Traversi di Meda. Per «attività alternative all’insegnamento della religione cattolica». Al Cialdini hanno segnalato i primi dubbi. Poi è venuto fuori che alla Federico II lo studente non ha mai superato esami. Aveva detto di essersi laureato con 110 e lode nel 2008. Alla eCampus non risultava nemmeno iscritto. Il gip del tribunale penale di Monza lo ha condannato per falso ideologico.
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«Non mi sono mai sottratto alle mie responsabilità, ho sempre collaborato con la giustizia», dice oggi. Un rammarico «è la decisione del giudice di riconoscere in quanto ho fatto un intento doloso. Ma io ho sempre ricevuto apprezzamento dai ragazzi ed encomi dai loro genitori. Ho vissuto un clima sereno in tutte le scuole. Avendo comunque un diploma, ho pensato di non fare male a nessuno». Adesso è tornato a insegnare: «Stavolta ha fornito i titoli regolari», conclude il legale.
