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L’annuncio di Nordio: «Dopo il referendum faremo una riforma del processo penale. Tornerà ai suoi primordi, ispirati a Vassalli»

20 Dicembre 2025 - 14:46 Alba Romano
carlo nordio
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«La presunzione di innocenza in Italia è vulnerata in modo intollerabile», ha dichiarato il ministro della Giustizia che punta a limitare il più possibile la carcerazione preventiva

«Quando avremo chiuso la parentesi del referendum, che mi auguro essere confermativa, metteremo subito mano al processo penale che vogliamo riportare ai suoi primordi ispirati a una medaglia d’argento della resistenza, che era il professor Vassalli». Queste le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio, durante un videointervento alla giornata conclusiva del nono congresso di Nessuno tocchi Caino in corso al teatro Puntozero del carcere Beccaria a Milano. «Vi assicuro che stiamo lavorando per un nuovo codice di procedura penale che enfatizzi i momenti del garantismo», ha aggiunto.

Presunzione di innocenza e certezza di una pena

«Certe anticipazioni in ordine all’esecuzione della pena non le faccio, non tanto per scaramanzia ma perché sarebbe improprio ma vi assicuro – ha sottolineato il ministro Nordio – che stiamo lavorando per un nuovo codice di procedura penale che enfatizzi i momenti del garantismo quindi la presunzione di innocenza, la certezza di una pena che però deve essere umana e non contraria al senso dell’umanità e la rieducazione del condannato». «Questi principi spero che troveranno attuazione in questa legislatura e l’esito del referendum – ha concluso – dovrebbe facilitarle».

«Vogliamo limitare il più possibile la carcerazione preventiva»

«La presunzione di innocenza in Italia è vulnerata in modo intollerabile», ha dichiarato Nordio, spiegando che l’intenzione è di «limitare il più possibile la carcerazione preventiva». «Noi abbiamo riformato i criteri per l’emissione degli ordini di custodia cautelare introducendo l’interrogatorio preventivo – ha sottolineato – e fra qualche mese entrerà in vigore, è già legge ma deve essere operativa, la composizione collegiale dell’organo che deve emettere l’ordinanza di custodia cautelare e questo sarà un grandissimo vantaggio per la presunzione d’innocenza». Il ministro ha ricordato che ci sono «oltre 15mila persone in detenzione che non scontano una condanna definitiva e una buona parte di queste viene poi scarcerata perché la loro detenzione si manifestava ingiustificata». Secondo Nordio, «su questo profilo sarà necessario intervenire ulteriormente come noi abbiamo intenzione di intervenire per limitare il più possibile la carcerazione preventiva in ossequio alla presunzione di innocenza».

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