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Paolo Mendico, che si è tolto la vita a 14 anni, poteva esser salvato. La relazione impietosa degli ispettori del ministero: «La scuola poteva fare di più»

28 Dicembre 2025 - 08:20 Stefania Carboni
valditara paolo mendico
valditara paolo mendico
In una classe difficile e con comportamenti aggressivi per gli esperti del Mim doveva esser avviato un protocollo antibullismo. «Non vi è traccia di una valutazione approfondita»

Sul caso di Paolo Mendico, il quattordicenne suicida il primo giorno di scuola nella sua casa di Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina, la scuola poteva fare di più. Lo mettono nero su bianco gli ispettori del Mim inviati dal ministro Valditara, nella loro relazione, riportata su Repubblica, dopo gli
accertamenti nell’istituto tecnico Pacinotti. Doveva esser avviato un protocollo antibullismo in una classe difficile e «dai comportamenti non conformi al regolamento d’istituto». Ma questo non è successo. «Non vi è traccia di una valutazione approfondita indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli episodi» davanti a comportamenti «quasi aggressivi». Per questo, precisa Repubblica, sono stati chiesti tre procedimenti disciplinari a carico della dirigente scolastica «per le responsabilità che interessano la funzione dirigenziale», della vice dirigente e della responsabile della succursale dell’istituto per «condotte omissive».

Gli ispettori: «Più verosimile la descrizione delle dinamiche della classe che si legge nei verbali che nel racconto dei docenti»

Intanto continua il filone giudiziario. La procura dei minori ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di quattro compagni di classe di Paolo per istigazione al suicidio. Il fascicolo della procura di Cassino, invece, è per ora contro ignoti. «Aspettiamo l’esito sullo studio delle chat, utili per verificare l’eventuale commissione di reati», ha precisato il procuratore capo, Carlo Fucci. Per gli ispettori del ministero «si è innescato un meccanismo difensivo, tanto che questo collegio ritiene più verosimile la descrizione delle dinamiche della classe che si legge nei verbali dei consigli di classe anziché quella offerta dai docenti durante l’accertamento». E nei verbali i «problemi disciplinari emergevano dal 18 dicembre 2024 per poi acuirsi alla fine dell’anno».

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