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Dmitry Medvedev e gli auguri macabri per Zelensky: «Quel pupazzo verde va messo in museo: buon ultimo anno»

31 Dicembre 2025 - 12:01 Giovanni Ruggiero
Dmitry Medvedev e Volodymyr Zelensky
Dmitry Medvedev e Volodymyr Zelensky
Anche quest'anno, il braccio destro di Putin prevede che sarà quello decisivo per la vittoria russa in Ucraina. E si lancia in una presa in giro per il leader ucraino da mettere «sotto alcol» per essere studiato

Più che le puntuali previsioni per il nuovo anno, quelle di Dmitry Medvedev su Telegram a fine 2025 sono più un bilancio con annesse minacce di morte per i nemici della Russia. Tra loro in primi Volodymyr Zelensky, per quanto mai nominato dal braccio destro di Vladimir Putin.

Sul suo canale Telegram, l’ex presidente russo scrive: «Alla fine del 2022, 2023 e 2024, ho fatto alcune previsioni divertenti per l’anno successivo. Come spesso accade, molte di quelle stravaganti fantasie futurologiche si sono avverate, mentre la realtà a volte è stata ancora più strana della finzione. Oggi, però, rinunceremo alle previsioni».

Nel bilancio del 2025, Medvedev infila la sua personalissima analisi della situazione russa, ben lontana secondo lui da crisi economica e difficoltà sul fronte ucraino. Lui ormai è sicuro che la vittoria sarà lo scenario inevitabile, anche per il 2026: «Il 2025 è stato pieno di eventi di ogni tipo, compresi quelli davvero complicati e importanti. Le nostre gloriose Forze Armate continuano a martellare il nemico. La nostra economia, nonostante le previsioni occidentali, è ancora intatta e il rublo è più forte. E, naturalmente, tutti ora capiscono che la nostra vittoria è inevitabile. Questo è il risultato più importante dell’anno».

«Gli scambi di auguri mentre l’Orologio del Cremlino suona in sottofondo devono ancora arrivare», scrive Medvedev prima di Capodanno. L’occasione giusta per esprimere un personalissimo desiderio, che ammette non essere proprio virtuoso: «Posso esprimere l’unico desiderio che ho in questo momento, e non è molto piacevole. Una certa brutta marionetta di stracci ha recentemente augurato la morte a “una persona”». Il riferimento è a Zelensky e al tentativo di attaccare la dacia in cui avrebbe alloggiato Putin, secondo la versione delle autorità russe. «È ovvio a tutti che ha augurato la morte non solo a “una persona” ma a tutti noi e al nostro Paese – continua Medvedev – Non si è fermato lì e ha effettivamente autorizzato un attacco di massa. Non parlerò qui della sua morte violenta, anche se la Morte in questi giorni respira spesso sul collo del bastardo».

Ma Medvedev è capace anche di buoni auspici pacifici. Almeno così dice lui, peccato però che tra le righe la speranza del consigliere di Putin sia di mettere Zelensky, chiamato «omino verde», sotto alcol esposto alla Kunstkamera di San Pietroburgo «dove gli zar russi misero insieme una collezione di anomalie umane deformi per il divertimento delle generazioni future». Quel reperto secondo Medvedev dovrebbe «essere studiato meticolosamente poiché molto probabilmente è un altro campione dallo spazio proveniente da una razza speciale chiamata scurra sordidus, che viene dalla galassia Nana del Tucano. Quindi – conclude – come si dice nel loro dialetto della Nana del Tucano, “Buon ultimo anno, fottuto pupazzo!».