Superintelligente anche se artificiale. L’arbitro del futuro sarà un robot

Cristiano Ronaldo finisce a terra in area: rigore o no? Finora la decisione, appellabile sempre di più grazie al VAR, è toccata all’arbitro, giudice (quasi) unico. Nel futuro potrebbe non essere più così: la società giapponese Fujizu sembra determinata a rilevare i giudici di gara con sostituti virtuali, mossi dall’intelligenza artificiale.


La staffetta tra uomini e robot (senza necessariamente pensare a figure antropomorfiche, con sembianze umane) dovrebbe avvenire entro il 2020. E non sarà limitato solo al calcio. Il suo sistema unisce la tecnologia del Lidar per trasmettere i dati di posizionamento degli atleti a un software in grado di comparare le prestazioni e decretare il vincitore. L’operazione è verosimilmente più complessa di quella che ci si aspetta dall’arbitraggio di una partita di calcio.


Che cos’è il Lidar?

Lidar è l’acronimo di Light Detection and Ranging, si tratta di una tecnologia che rileva l’esatta posizione di un oggetto mediante dei laser. Si è dimostrata efficace anche nel rilevare sostanze chimiche nell’acqua. Valutare delle prestazioni sportive spesso significa dover accettare giudizi non del tutto dettati da una valutazione accurata, tanto che saper assegnare dei punti alle prestazioni dei contendenti può sembrare addirittura un’arte. Il sistema è pensato proprio per aggirare tali limiti.

Affidarsi alle macchine, una scelta difficile

Conosciamo bene i dibattiti nostrani sulla moviola in campo e le ricostruzioni “scientifiche” dei dopo-partita. Cedere parte del lavoro a delle macchine non è sempre una decisione facile, eppure nel mondo ginnico qualcosa si sta muovendo. Già il 20 novembre scorso la Federazione internazionale di ginnastica (Fig) si è impegnata a testare il sistema ideato da Fujitzu per un evento ginnico mondiale.

Come riportato anche su Ieee Spectrum, la più importante rivista al mondo di ingegneria e scienze applicate, la Fig vorrebbe automatizzare in toto l’assegnazione dei punteggi a partire dal 2020, anche se l’intenzione non è quella di eliminare del tutto i giudici in carne e ossa:«Il piano non è quello di eliminare i giudici umani, ma piuttosto di supportarli con questo nuovo sistema. Sarebbe una mossa importante per il mondo della ginnastica, aggiungendo una tecnologia più complessa – e forse più significativa – come il sistema di chiamata di linea nel tennis».

Una tecnologia in grado di apprendere

Le prime sperimentazioni sul campo risalgono al 2017 ai mondiali di Montreal, con le ginnaste giapponesi della Japan Gymnastics Association. L’Intelligenza artificiale applicata è anche in grado di apprendere e ottimizzare il proprio giudizio, man mano che viene utilizzata. Questa tecnologia può avere anche una seconda utilità, permettendo agli atleti di valutare le proprie prestazioni e studiare come migliorarle nelle competizioni successive.