Reddito di cittadinanza: le Regioni sono pronte per partire?

Nell’attesa che la nuova misura sia convertita in legge, Open ha intervistato alcuni assessori al Lavoro e i dubbi sono ancora tanti

Le Regioni si preparano all'avvio del reddito di cittadinanza, lanuova misurapresentata il 22 gennaio dal vicepremier Luigi di Maio,slogan di punta della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle.Intanto il Parlamento si prepara alla discussione, necessaria per la conversione del decreto in legge.


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GiovannaPentenero, assessore al Lavoro per la regione Piemonte

GiovannaPentenero, assessore al Lavoro per la regione Piemonte si è detta un po' perplessa per quanto riguarda il contenuto del decreto: «Prima di tutto deve essere chiarito il testo,perchécosì com'è stato scritto non convince. Il Piemonte è pronto nella misura in cui questo decreto non sfoci in una mera politica assistenziale». Ha poi chiarito che sta lavorando con gli assessori delle altre Regioni, «perchétutto risulti il più organico possibile anche in fatto di risorse e funzionalità della misura stessa». La consapevolezza è che si tratta di un cambiamento significativo, anche solo per gestione dell'aspetto burocratico: «Di Maio entro fine febbraio dice che vorrebbe aver già definito ogni particolare. Io lo spero per luiperchéquella che ha messo in moto è una macchina complicata».

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Melania Rizzoli, assessore al Lavoro per la Regione Lombardia

Più critica l'assessoreal Lavoro della Lombardia, Melania Rizzoli: «Noi siamo pronti, è il governo a non esserlo. E il decreto che è stato scritto ne è la prova; si spera di cooperare insiemeperchéci sia efficienza. Ma penso che qualcuno stia correndo un po' troppo». L'assessore tocca ancheil tema dei cosiddetti "navigator": «Quattromila assunzioni. Che ruolo avranno? Spetta a noi assumerli, non certo al Governo centrale». Infine: «E i fondi disponibili che, ancor prima di partire, son già stati dimezzati?».

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Patrizio Bianchi, assessore al Lavoro per la regione Emilia-Romagna

Dall'Emilia-Romagna, Patrizio Bianchi risponde: «Non siamo contrari al reddito di cittadinanza, anzi. Però questo decreto dovrà essere frutto di una politica attiva del lavoro, e nel tempo mantenersi tale.Non avrebbe senso ridurre tutto all'assistenzialismo».

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Cristina Grieco, assessore al Lavoro per la regione Toscana

«La mia regione farà la sua parte ma, lo dico sin da subito, i centri per l'impiego non sono pronti». Esordisce così Cristina Grieco, assessore in Toscana, che pochi giorni fa è andata a incontrare il vicepremier Di Maio in rappresentanza degli assessori regionali al Lavoro. «Mancano un numero non esiguo di assunzioni per potenziare l'intero sistema e mancano anche i finanziamenti. Noi partiamo ma il processo per far funzionare il Reddito di cittadinanzadovrà migliorare se vogliamo che tutto stia in equilibrio». Cristina Griecoprecisa però che la Toscana farà tutto quanto in suo potere per rendere operativa questa misura.

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Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro per la regione Lazio

Dalla Capitale, Claudio Di Berardino non ha dubbi: «Se le promesse del ministero del Lavoro saranno mantenute, e cioè arriveranno alle Regioni risorse per il potenziamento del personale e un nuovo sistema informativo, il Lazio sarà sicuramente pronto a fare la sua parte nel rispetto della collaborazione istituzionale e nell'interesse primario dei cittadini».Il premier Conte a Davos: «Con l'euro, debito in aumento e freno alla crescita»

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